centro storico, collinare, Sant'Arcangelo Trimonte, Montemalo (denominazione storica) (VII)

Sant'arcangelo Trimonte, VII

Sant'Arcangelo Trimonte è un comune collinare, sorto in epoca medievale in un territorio abitato fin dall’antichità; l’economia locale poggia quasi esclusivamente sul settore primario. Il territorio comunale è caratterizzato da un profilo geometrico dolcemente ondulato e dal tipico paesaggio dell’ambiente collinare campano: i seminativi, i vigneti e gli oliveti si alternano a numerosi boschi di quercia, cerro, acero e castagno; nei fondivalle scavati dai corsi d’acqua cresce florida una ricca vegetazione igrofila arborea e arbustiva (tamerici, pioppi, ontani e salici). Dal belvedere dell’abitato, posto sulla cresta di una dorsale collinare, si scorgono le valli dei fiumi Miscano e Calore, il vasto abitato di Benevento e le vicine colline del Sannio

  • OGGETTO centro storico collinare
  • CARATTERI AMBIENTALI Sant'Arcangelo Trimonte è un centro dell'Appennino Sannita, posto alla destra del fiume Miscano, non lontano dalla sua confluenza nel fiume Calore
  • LOCALIZZAZIONE Sant'arcangelo Trimonte (BN) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Libertà, Sant'arcangelo Trimonte (BN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sembra che lungo l’antica via Traiana fosse situata in epoca romana una stazione ufficiale di sosta, segnalata nell’Itinerario gerosolimitano col nome di Forum Novum; l’ipotesi è avvalorata dalla presenza di ruderi di un ponte romano e dal ritrovamento di alcune epigrafi. L’attuale abitato, fondato da una colonia di schiavoni nel VII secolo d.C., prese il nome di Montemalo. Appartenne nel XII secolo ai Santanarosa e, più tardi, ai Caracciolo. Fu poi concessa in feudo ai Tomacello, che ne furono privati per aver partecipato alla “congiura dei baroni”, cospirazione intrapresa dai feudatari del Meridione allo scopo di cacciare gli Aragonesi dal regno di Napoli. Successivamente passò nelle mani di vari signori: i Guevara, gli Spinelli, gli Chantelmy, i Sanseverino e i Coscia. L’originale struttura dell’abitato subì gravi danni in seguito ai terremoti del 1702 e del 1732. Nell’agro comunale si conservano i resti del ponte Ladrone, eretto tra il II e il I secolo a.C. Nella parte più antica dell’abitato si erge una costruzione che ingloba i resti del castello baronale, edificato probabilmente nel XVI secolo; vi si accede salendo un antico scalone in pietra alla cui base è posto un leone del II secolo. La chiesa di Santa Maria Maggiore racchiude una statua lignea della Madonna col Bambino del Tinghiano (XII secolo) che fu trovata, secondo una leggenda, nel cavo di una quercia. L’abitato venne gravemente danneggiato di terremoti del 1962 e del 1980
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916838
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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