centro storico, collinare, Paduli, Batulum (denominazione storica) (XII)
Paduli è un centro collinare di origini medievali, le cui attività economiche principali sono rappresentate dall'agricoltura, dal turismo e dalla piccola industria. Il territorio comunale è privo di brusche oscillazioni altimetriche e s'innalza gradualmente dall'ambiente collinare che incornicia la piana di Benevento fino a comprendere i contrafforti dei monti del Sannio. Con il variare delle quote il paesaggio si trasforma: le distese di seminativi, vigneti e oliveti, predominanti nei fondivalle e sui rilievi minori, lasciano il passo alla macchia mediterranea, che riveste le cime e i fianchi dei colli più elevati. Una vegetazione tipicamente riparia (salici, pioppi, ontani e tamerici) borda le rive del fiume Tammaro, ricco di fauna ittica
- OGGETTO centro storico collinare
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CARATTERI AMBIENTALI
Paduli è un centro dell'Appennino Sannita, posto sullo spartiacque tra i fiumi Tammaro e Calore
- LOCALIZZAZIONE Paduli (BN) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Via San Pietro, Paduli (BN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Paduli è citata per la prima volta in un diploma dell'imperatore Corrado II il Salico, in cui compare come possedimento della badia di Santa Sofia. In seguito fu annessa alla contea di Ariano e occupata dai normanni, che la fortificarono facendone un punto d'appoggio nelle incursioni contro Benevento. Nel 1137 fu conquistata da Ruggero II, re di Sicilia, prima che questi subisse una disfatta dal conte Rainulfo, che ne avversava l'elezione a duca di Puglia; in seguito, per la fedeltà mostrata a re Ruggero, rimase sotto il diretto dominio del sovrano e fu esonerata dagli obblighi feudali. Con la venuta degli Angioini fu concessa al conte Errico di Vaudemont della casa di Lorena. Nel XV secolo fu teatro di una battaglia tra Francesco Sforza e Giacomo della Marca, marito della regina Giovanna II d'Angiò, e nel 1441 fu conquistata da Alfonso I d'Aragona e data in feudo a Giacomo Carbone prima e a Gentile di Montecalvo poi; tornata ai Carbone, fu da questi amministrata, seppure con alterne vicende, fino al 1592, quando fu venduta ai Caracciolo; passò poi ai Dei Lagni, ai Barone, agli Spinelli, e, nel 1609, ad Alberico Cybo, principe di Massa, i cui successori la cedettero nel 1726 a Baldassarre Coscia. Nel 1688 il terremoto causò il crollo di quasi tutti gli edifici e nel 1702 la chiesa Maggiore, ricostruita dopo il terremoto del 1688, subì lesioni gravissime e crollò parzialmente. Nel 1732 Il terremoto danneggiò tutte le case e le chiese, tra cui la chiesa madre di S. Bartolomeo Apostolo, che dovette essere demolita. Eletta capoluogo di un vasto circondario nel 1809, passò alla provincia di Benevento nel 1861. Oltre al castello che, ricostruito nel XVIII secolo, conserva torri angolari, il centro storico custodisce pregevoli edifici sacri: la chiesa madre, di età romanica, affiancata da un campanile coevo; il convento di Santa Maria di Loreto, opera di un artista della scuola di Luigi Vanvitelli, affiancato da una chiesa e dotato di un bel chiostro; la chiesa di San Bartolomeo (XVII secolo), cui si accede attraverso un campanile quadrato che ne costituisce la facciata. Nel 1980 Il terremoto causò danni rilevanti in tutto il territorio danneggiando circa seicento edifici
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916811
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0