centro storico, Montesarchio, Caudium (denominazione storica) (XI)
Montesarchio,
XI
Montesarchio è una cittadina di montagna di antichissime origini, sorretta principalmente dall'industria, dal commercio e dal terziario dei servizi. Il territorio comunale è caratterizzato da un profilo geometrico molto vario: stretto tra i massicci calcarei del Taburno e del Partenio, occupa una consistente porzione della fertile e pianeggiante Valle Caudina, solcata dai rami superiori del fiume Isclero. Il resto dell'agro montesarchiaro è occupato prevalentemente da colli rivestiti di boschi e segnati dalle geometrie dei vigneti e dei frutteti
- OGGETTO centro storico
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CARATTERI AMBIENTALI
Cittadina del piano di Montesarchio (l'antica valle Caudina), posta alle falde sudorientali del monte Taburno
- LOCALIZZAZIONE Montesarchio (BN) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Piazza Umberto I, Montesarchio (BN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Abitata sin dal neolitico, ospitò antichi insediamenti già nel VII secolo a.C.; vi sorse inoltre la città sannitica di Caudium, la cui precisa posizione all'interno dell'agro comunale non è però ancora stata definita. Menzionata per la prima volta in un documento datato 1073, fu assegnata a Umfredo nel corso del XII secolo, quando i territori beneventani furono divisi tra i conquistatori normanni. Nel 1127 fu ceduta al conte Rainulfo I, il cui cognato Ruggero, già conte di Sicilia e poi duca di Puglia e re delle due Sicilie, se ne impossessò con la forza qualche anno più tardi. Fu donata successivamente da Carlo d'Angiò a Giovanni della Leonessa, la cui famiglia, legata agli Aragonesi, fu espropriata dei propri possedimenti; fu perciò concessa ai Caracciolo ma Alfonso d'Aragona, dopo aver sconfitto in una famosa battaglia il rivale Renato d'Angiò, riuscì nuovamente a impossessarsene. Nel 1453 divenne territorio del demanio regio, passando nel 1480 a Carlo Carafa. Il terremoto del 1732 colpì gravemente l’abitato. Nel corso delle guerre tra Ferdinando il Cattolico e Luigi XII prima, e tra Carlo V e Francesco I poi, il Carafa parteggiò per i francesi e fu per questo spogliato di tutti i suoi possedimenti; il feudo, per volere di Carlo V, fu donato ad Alfonso D'Avalos D'Aquino, sotto la cui dinastia rimase fino al 1861, quando fu aggregato alla provincia di Benevento. Il 41% delle case fu lesionato a causa del sisma del 1930; danni rilevanti furono registrati anche a causa del terremoto del 1980. Tra le costruzioni più antiche spicca una torre di avvistamento, eretta dai romani, rimaneggiata dai longobardi e successivamente restaurata dagli Aragonesi; era collegata, mediante un passaggio sotterraneo, a un castello medievale (VIII secolo), della cui struttura originaria, dopo la sovrapposizione di un grosso edificio nel XIX secolo, restano tracce nel basamento e nell'ingresso. L'agro comunale ospita inoltre edifici sacri di grande pregio, tra cui figurano l'abbazia medievale di San Nicola, la chiesa e convento di Santa Maria delle Grazie, edificata nel XIII secolo, la chiesa seicentesca della Santissima Trinità e quella settecentesca, con annesso convento, di San Francesco
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916809
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0