centro storico, montano, Ginestra degli Schiavoni (XI)
Ginestra Degli Schiavoni,
XI
Ginestra degli Schiavoni è un comune di montagna di origine medievale, sorretto principalmente dall’agricoltura e dalla zootecnia. Il territorio comunale, caratterizzato da un profilo geometrico molto vario, si estende alle falde del monte Calvello, una delle cime più elevate dell’Appennino sannita; solcato da brevi rami fluviali, presenta per lo più un aspetto tipicamente rurale; tuttavia, sui fianchi delle montagne si distendono fitti boschi di querce, faggi, pioppi e alberi di noci, habitat di una variegata avifauna, che annovera, oltre a uccelli del bosco comuni nelle aree appenniniche, rapaci quali la poiana, il nibbio, il barbagianni e l’assiolo
- OGGETTO centro storico montano
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CARATTERI AMBIENTALI
Il centro abitato di Ginestra degli Schiavoni sorge nella media valle del Miscano, a est del vallone della Cuparella e a ovest del torrente Ginestra (affluente del fiume Miscano), nell'Appennino campano
- LOCALIZZAZIONE Ginestra Degli Schiavoni (BN) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Via Umberto I, Ginestra Degli Schiavoni (BN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Di fondazione medievale, faceva parte in epoca normanna (XI secolo) della contea di Buonalbergo. Sotto gli Angioini appartenne ai Pagano, ai Sabariani e agli Sforza; alla fine del XV secolo fu ceduta ai Carafa, sotto la cui autorità rimase fino al 1579, quando fu venduta ai Caracciolo. Nel XVI secolo vi si trasferirono famiglie di schiavoni e albanesi. Nel 1615, durante la dominazione spagnola, divenne possedimento degli Spina e, due anni più tardi, dei Ciaburri. Annessa fino al 1811 al principato Ultra, fu aggregata alla provincia di Capitanata e, nel 1861, a quella di Benevento. Al centro dell’abitato si erge la chiesa madre, danneggiata e resa inagibile dal terremoto del 1732, dedicata ai Santi Pietro e Paolo: appartenuta ai Ciaburro e ristrutturata nel 1763, è sorta nello stesso sito dell’antica chiesa di Santa Maria, citata già nel Cinquecento dai vescovi di Ariano; di quest’ultima sono rimaste alcune statue, l’architrave, il campanile e due pietre tombali del 1713. Degna di nota è inoltre la piccola cappella di Sant’Antonio, con muri in pietra smussata e portale in pietra calcarea. Nel 1930 le scosse del terremoto lesionarono circa duecento case ma nel 1962 impatto fu più violento causando danni sul 90% degli edifici
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916802
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0