centro storico, di crinale, concentrico, lineare, agricolo, Romagnano al Monte, Romagnano al Monte Vecchia (denominazione consuetudinaria), fundus Romanianus (denominazione storica), Romagnano (denominazione storica), Romagnano al Monte (denominazione storica, dopo Unità d'Italia) (terzo quarto XII)
Centro risalente ad epoca antica, oggi interamente di proprietà comunale, essendo completamente abbandonato e distanziato dal nuovo abitato. Il borgo, che è sempre stato caratterizzato da dimensioni esigue, sorse sicuramente intorno al castello e doveva essere in origine cinto da mura che risultavano ancora presenti nel ‘500. Il nucleo originario assunse la classica forma ovoidale ad avvolgimento intorno all’emergenza centrale, costituita dalla struttura difensiva e dalla chiesa della Partita. L’andamento tortuoso dell’antico impianto fu chiaramente influenzato dalla morfologia del sito. L’espansione del borgo è avvenuta in direzione lineare seguendo il crinale del costone ed adattandosi sempre all’orografia del luogo, attraverso rampe e percorsi gradinati. Espandendosi in direzione opposta alla valle, costituente il limite naturale invalicabile, il nucleo si è lentamente sviluppato verso ovest articolandosi intorno a diramazioni secondarie sempre convergenti sugli assi portanti dell’impianto. La parte più antica inizia quindi verso Est nei dintorni della Chiesa della Partita intitolata alla Madonna del Parto e, man mano che si sale verso Ovest l'abitato diventa sempre più recente. Data l’orografia, l'intreccio di vicoli e stradine è tutto disseminato di numerosissimi scalini, i quali oltre a dare accesso alle abitazioni fungevano da vere e proprie panche. Tutto l’abitato è caratterizzato da un’edilizia povera e spontanea, a volte realizzata dagli stessi abitanti, sviluppatasi intorno alla piazza Castello, antico luogo dello scambio e del commercio. L’unica emergenza architettonica sopravvissuta è rappresentata dalla Chiesa della Madonna del Rosario, costruita nel XVII secolo e poi ristrutturata tra il 1761 ed il 1764
- OGGETTO centro storico di crinale, concentrico, lineare, agricolo
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CARATTERI AMBIENTALI
Centro dell'Appennino Campano, arroccato a 635 metri sl.m. su un crinale a picco nella valle del fiume Platano che in quel tratto segna il confine tra la Campania e la Basilicata. È inserito nella Comunità montana Tanagro
- LOCALIZZAZIONE Romagnano Al Monte (SA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Piazza Castello, Romagnano Al Monte (SA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’attuale abitato di Romagnano Vecchio è di sicura fondazione alto-medioevale, ma è tuttavia probabile che il territorio fosse abitato in età romana. Il nome fa intuire chiare origini latine. In epoca tardo romana, infatti, la zona faceva parte dell' "ager Volceianus" ed era comunemente indicata come "fundus Romanianus", probabilmente appartenente ad una famiglia di patrizi detta "Romanius". Successivamente fu abbreviato in "Romagnano" e solo dopo l'Unità d'Italia si aggiunse "al monte" per distinguerlo dall'altro, in provincia di Novara. L'origine antica dell'abitato è provata da tracce di una civiltà italica, ma è in età longobarda che venne a insediarsi un nucleo più consistente di abitanti laddove oggi sorge il centro storico del vecchio insediamento. Sul sorgere del primo millennio, in epoca feudale, fu costruito in quel posto un castello. Le prime notizie compaiono su un registro databile al 1167, dov'è denunciato il numero del servizio militare prestato dai feudatari al Re. Il feudo di Romagnano rappresenta un raro caso di stabilità contro la mobilità di gran parte dei feudi meridionali. Esso infatti appartenne, salvo brevi interruzioni, alla famiglia d'Alagno, dal Duecento fino al terzo decennio del Settecento e, successivamente, ai Torelli che esercitarono la loro giurisdizione fino alla soppressione della feudalità. Il borgo fu colpito nel corso dei secoli da pestilenze, carestie, brigantaggio ed eventi sismici. L'antico castello medievale abitato fino alla fine del 1600 fu, molto probabilmente, abbandonato dopo il terremoto dell'8 Settembre 1694. Il 16 Dicembre 1857 avvenne un altro terremoto. Esso rimarrà famoso perché la gente fu costretta a restare, per circa un anno, accampata in capanne nei dintorni del paese, dato il frequente ripetersi del fenomeno. Fatale fu il terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980: le unità edilizie distrutte o danneggiate più o meno gravemente furono 446, quasi tutte le case furono rese inabitabili e il paese dovette essere evacuato pressoché completamente. Crollò la chiesa parrocchiale di Maria SS. del Rosario e subirono gravi danni la chiesa di S. Maria della Botte e il municipio. L’evento determinò l'abbandono definitivo del vecchio paese e la ricostruzione di un nuovo insediamento sotto lo stesso titolo a 2 km di distanza in località Ariola
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916418
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0