centro storico, montano, agricolo, Campora, Canfora (denominazione storica), Canpora (denominazione storica, cit. 1809) (fine/ inizio X-XI)
Campora,
X-XI fine/ inizio
Piccolo centro montano che conserva ancora testimonianze delle sue origini medioevali. Nell'abitato i caseggiati sorgono attorno ad alcune case-torre del XV-XVI secolo, tipiche strutture medioevali a pianta quadrangolare costituite da un unico ambiente che si sviluppava verticalmente su più livelli, e fungevano sia da abitazioni che da ricoveri per il bestiame, ma al tempo stesso erano vere e proprie strutture difensive. Di interesse storico-religioso sono la parrocchiale di San Nicola di Bari (1660) e la Cappella dell’Annunziata
- OGGETTO centro storico montano, agricolo
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CARATTERI AMBIENTALI
Centro della provincia di Salerno nel basso Cilento, alle pendici del monte Falascoso, sito a 520 metri s.l.m. su uno sprone calcareo che domina il profondo solco vallivo inciso dal torrente Torno. Appartiene all'ambito territoriale di competenza della Comunità montana del Calore Salernitano ed è inserito nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
- LOCALIZZAZIONE Campora (SA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Vico I Piazzetta, Campora (SA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE In passato, data la sua favorevole posizione geografica, Campora ha svolto un’importante funzione di controllo sulla via di transito da Vallo della Lucania al Vallo di Diano. Frequentato e abitato sin dalla preistoria, come testimoniano i numerosi ritrovamenti ascrivibili all’età Eneolitica, il territorio in cui sorge Campora fu in seguito dotato di una torre fortificata: a costruirla furono gli abitanti dell’antica Velia, i quali volevano garantire un maggiore controllo sulla strada che conduceva verso il Vallo di Diano. Tuttavia la formazione dell’attuale centro abitato si ha in seguito alle incursioni dei saraceni che devastarono il litorale tirrenico: gli abitanti di località si rifugiarono nell'entroterra, dando origine al più antico nucleo abitato in una posizione inaccessibile, intorno al monastero di San Giorgio di Campora. Il toponimo è citato per la prima volta nel 1131 quando il feudo di Campora passò nelle mani di marchesi, principi, baroni ed enti ecclesiastici. Sullo scorcio del XIII secolo Carlo I D'Angiò concesse CASTRUM CAMPORAE a Simone Bois; il borgo passò in seguito a Carlo Carafa, che nel 1468 lo perse per essersi macchiato di tradimento e fu sostituito dai Sanseverino, poi dai D'Avalos-D'Aquino e dai Loffredo (dal sec. XVIII). Nel 1656 i camporesi vennero afflitti dalla peste, che decimò buona parte della popolazione. Nel 1756 il titolo di marchese di Campora passò a Scipione Loffredo. Alla fine del secolo e per tutto il Settecento feudatari di Campora furono Giovan Marco Bartolomeo, Scipione e Domenico Loffredo. Campora aderì alle rivolte patriottiche ed innalzò nel 1799 l'albero della Libertà, nel febbraio del 1821, a Campora, come nel resto del Cilento, i contadini occuparono le terre padronali e, nella Pasqua del 1823, la popolazione reagì violentemente al regime poliziesco dei Borboni, ed un fervente patriota, Giovanni Trotta, sindaco del paese, incitò i suoi paesani alla rivolta capeggiandola con molto coraggio. Tra la fine dell’800 e l’inizio del '900 si verificò anche una crisi agraria che costrinse molti abitanti ad emigrare
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916368
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0