centro storico, di pianura, radiale, religioso, San Valentino Torio, Balentino (denominazione storica, cit. 868), San Valentino (denominazione storica, fino al 21 novembre 1862) (IX)
San Valentino Torio,
868 - 868
L'impianto storico di San Valentino Torio si imposta su uno schema urbano di ispirazione medievale, a geometria radiocentrica irregolare che presenta un accrescimento anulare, composto da una edificazione di case unifamiliari o plurifamiliari aggregate a schiera e a corte che compongono ambiti uniti da supportici e paesaggi interni che si presentano come un organismo urbano unitario. Altro carattere insediativo è la presenza di palazzetti e palazzi gentilizi, alcuni di particolare pregio che si concentrano prevalentemente su via Frigenti. Fra le architetture religiose del centro spicca la Chiesa di San Giacomo Maggiore Apostolo realizzata su progetto redatto nel 1758 dall’Ing. Mario Gioffredi di Napoli
- OGGETTO centro storico di pianura, radiale, religioso
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CARATTERI AMBIENTALI
Centro della provincia di Salerno all’estremità meridionale della pianura Campana, sito a 22 metri s.l.m tra il Vesuvio e i Monti Lattari. La sua posizione geografica lo colloca tra quel gruppo di centri all’estremo lembo dell’Agro Nocerino Sarnese, nella bassa valle del Sarno, posto a cerniera tra la conurbazione napoletana e le aree di gravitazione salernitana
- LOCALIZZAZIONE San Valentino Torio (SA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Via Giacomo Matteotti, San Valentino Torio (SA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Durante la cosiddetta Età del Ferro (IX- VI secolo a.C.) la Valle del Sarno si popolò di una serie di villaggi, in cui vissero i Sarrasti, una popolazione proveniente dal Peloponneso, che i colonizzatori greci di Ischia chiamarono Opici, cioè "agricoltori". I Sarrasti vissero prima sotto l'influenza degli etruschi e poi sotto quella dei greci poi, quando a partire dal 421 a.C. la valle fu invasa da una nuova popolazione, proveniente dalle zone interne della Campania e dell'Abruzzo, si fusero con i Sanniti. Con le invasioni barbariche la popolazione si sparse per la Valle, dando vita ad una serie di villaggi, che, successivamente, portarono alla nascita delle attuali cittadine, fra cui San Valentino. Il primo documento scritto, che rechi il toponimo Balentino, che ha poi dato origine al nome moderno del paese, risale all'anno 868 e fa parte del “Codex Diplomaticus Cavensis”, una raccolta di oltre 15.000 pergamene di epoca longobarda conservate nell'Abbazia benedettina di Cava de' Tirreni. Dopo il periodo longobardo nel IX secolo i saraceni si impossessarono di tutto l’agro nocerino. I primi feudatari del territorio valentinese di cui si ha notizia (anno 1269), grazie allo storico nocerino Gennaro Orlando, sono i del Balzo. A questi seguì, nel 1311, il milite Gerardo de Follia. Nell'ultimo periodo feudale appartenne alla famiglia Capece Minutolo, il cui cognome deriva dall'associazione dei Minutolo alla consorteria di famiglie nobili che decisero di unirsi all'antica casata dei Capece. Il più antico documento, che attesti l'esistenza di una entità amministrativa e territoriale riconducibile all'attuale comune, è un atto pubblico, denominato “Instrumentum pro Universitate castri Valentini” ovvero “Atto in favore dell'Università del Castello di Valentino”, redatto dal notaio paganese Virgilio Tortora in data 23 marzo 1553. La prima notizia circa l'utilizzo del toponimo San Valentino, per indicare il villaggio, è del 1681 e la si deve al notaio Gio.Battista Viscardi mentre la nascita del Comune di San Valentino va datata al 18 ottobre 1806, quando il Re di Napoli, Giuseppe Bonaparte, con la legge n. 211, abolì gli Antichi Regimenti Municipali. Fu così che, a partire, convenzionalmente, dal primo gennaio 1809, data di istituzione anche dello Stato Civile, le Università si trasformarono in Comuni, assumendo l'assetto amministrativo e territoriale, che, grosso modo, hanno conservato fino ad oggi. La nascita del nome attuale, San Valentino Torio, risale al 26 novembre 1862, quando, essendosi posto il problema di distinguere San Valentino da altri comuni del nuovo Regno d'Italia, caratterizzati dalla stessa denominazione, il Consiglio Comunale deliberò di aggiungere la specificazione Torio al nome antico, cosa che fu poi ratificata con Decreto di Vittorio Emanuele II del 22 gennaio 1863
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916352
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0