centro storico, collinare, difensivo, Sicignano degli Alburni, Siciniano (denominazione storica), Sicignano (denominazione storica, ante 1928) (IV)
Centro di origine romana che ha conosciuto il massimo splendore nel Medioevo, dominato dal Castello Giusso, una delle più interessante costruzione difensive di tutta l’area campana. Si giunge al castello da piazza Municipio, per via San Nicola. A pianta poligonale, l’edificio venne ricostruito tra il XIV e il XV secolo su preesistenze longobarde e normanne secondo linguaggi architettonici e decorativi propri della cultura tardo-gotica di influenza francese. Di fronte, si elevano i soli primi due ordini del campanile del XIV secolo, della precedente chiesa barocca di San Matteo, ricostruita alla fine del sec. XX. Imboccata via San Matteo e scendendo per le ripide e stradine del centro medioevale, si arriva in piazza Plebiscito, dove sorge la collegiata di San Matteo e di San Margherita, fondata nel Cinquecento ed ampliata entro il 1780. Risalendo per via Caracciolo, si arriva a piazza Umberto I, dove si erge la chiesa di Santa Maria del Serrone, con un portale di gusto rinascimentale; sul retro della chiesa, vi è un interessante Lavatoio Pubblico, costruito nel XIX secolo. Di particolare interesse la chiesa di San Giovanni Battista, con campanile barocco e splendide sculture seicentesche e l’ex seminario diocesano (1750)
- OGGETTO centro storico collinare, difensivo
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CARATTERI AMBIENTALI
Centro dell'alto Cilento, situato su una piccola collinetta rocciosa nel salernitano a 670 metri sul livello del mare a nord-est della catena degli Alburi. Appartiene alla Comunità montana Alburni ed è inserito nel Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano; parti del territorio comunale rientrano nella Riserva naturale regionale Foce Sele-Tanagro
- LOCALIZZAZIONE Sicignano degli Alburni (SA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Via S. Matteo, Sicignano degli Alburni (SA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il nome deriva probabilmente dal console romano Siconio, come dimostra una epigrafe tributaria che riporta per la prima volta, nel 323 d. C., il pr(ratus) o pr(aedium) Sicinianus, nome prediale attinente alla famiglia di un Sicinius. Del resto, il ritrovamento di monete repubblicane romane in argento (presso la stazione di Galdo, frazione di Sicignano degli Alburni), i resti della centuriazione documentata da cippi, le notizie storiche del passaggio di Spartaco (73 a.C.), i frammenti di epigrafi e di monumenti funerari, confermano, oltre ai riferimenti virgiliani sulle mandrie dell’Alburno, la notevole importanza di un'area cardine tra la Campania, la Lucania ed il Bruzio (Calabria), rientrante nell’antichità nel territorio di Volcei (Buccino). Successivamente, in epoca medioevale, il paese ebbe il suo massimo splendore quando divenne borgo fortificato con un castello appartenuto alla famiglia Giusso che pare sia stato costruito dai Normanni nel 1250 circa e si andò sviluppando intorno alla rocca che oggi si presenta come una struttura riferibile alla seconda metà del ‘300, valido esempio di architettura castrense di transizione tra l’età feudale e l’età signorile. Il paese, sempre in epoca medioevale, fu dotato di una cinta muraria con numerose porte d’accesso quali la porta della Croce, la porta della Terra, ecc., di difficile identificazione per l’alterata struttura urbanistica. Con la fine del medioevo, Sicignano conservò il suo carattere di paese feudale sotto l’egida dei Caracciolo che ne ingentilirono l’aspetto con l’erezione di numerose cappelle oggi dirute o inglobate nel tessuto urbanistico del paese. Successivamente il paese ed il suo territorio limitrofo divenne feudo dei Falletti ed in seguito dei Giusso che ne ressero le sorti economiche e politiche fino all’unità d’Italia. Nel 1800 Sicignano salì al rango di Comune e nel 1806, a seguito della distruzione da parte dei francesi, il borgo fu ricostruito da Ferdinando IV di Borbone. Solo nel 1928 al nome di Sicignano si è aggiunta la denominazione degli Alburni. Il paese di Galdo, come testimonia il suo toponimo, è di origine longobarda. Infatti, Galdo deriva dal tedesco “wald” (foresta). La stessa struttura urbanistica del paese con le sue case abbarbicate alle falde del monte ne testimonia l’origine medioevale che si può far risalire al IX sec. d.C., periodo della diaspora dei comitati autonomi longobardi. Galdo, come testimoniano ancora documenti sul ‘700, era cinta di mura con porte di accesso in parte ancora visibili. Il carattere spiccatamente medioevale del paese è testimoniato da toponimi che tuttora esistono nell’onomastica del paese quali “il seggio” o altri. L’importanza del paese a quell’epoca è confermata dal fatto che la chiesa medioevale era la sede di una collegiata che come istituzione ecclesiastica resistette a tutto il 1700. Dalla fine del medioevo a tutto il 1700, Galdo seguì le vicende storiche di Sicignano, entrando a far parte del feudo dei Caracciolo prima, dei Falletti poi ed infine dei Giusso. Nel 1700 invece, per cause storiche di difficile interpretazione, ma molto probabilmente per la presenza di qualche personaggio di grande importanza, subì un salto di qualità testimoniata dall’incremento della popolazione e dall’ampliamento della chiesa parrocchiale, che ancora oggi porta i segni decorativi in una navata di quel periodo in cui Galdo primeggiò per importanza sugli altri paesi del Comune. Nel 1800 divenne municipio e conservò tale dignità fino al 1929, anno in cui, per una legge fascista perse tale dignità e fu aggregata a Sicignano di cui tutt’oggi è frazione. Dal 1811 al 1860 Sicignano ha fatto parte del circondario di Postiglione, appartenente al distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Postiglione, appartenente al circondario di Campagna. Il terremoto del 1980 causò danni rilevanti: in tutto il territorio comunale le unità edilizie danneggiate più o meno gravemente furono 746; furono danneggiate le chiese di S. Antonio e di S. Incoronata; nella chiesa di S. Maria dei Magi furono rilevate lesioni nei muri perimetrali, in particolare nella zona absidale, e dissesti nella copertura del transetto; la chiesa di S. Matteo e S. Margherita, situata nella frazione di Galdo, subì varie lesioni alle coperture soprattutto nella zona del transetto; la chiesetta rurale della SS. Annunziata, situata nella frazione di Castelluccio Cosentino, subì lesioni diffuse a tutta la struttura e il crollo di parte della copertura
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916332
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0