centro storico, collinare, lineare, Bellosguardo, Belrisguardo (denominazione storica, cit. Atlante Geografico1788), Bellisguardo (denominazione storica) (XIII)
Il centro storico si sviluppa intorno a corso Vittorio Emanuele/ Corso Garibaldi che collega il nucleo medievale centrale al convento di Santa Maria delle Grazie, ritenuto da alcuni studiosi risalente al 1520 secondo altri al XIV secolo in quanto al suo interno è conservato un affresco raffigurante la deposizione di Cristo che vanta influssi della scuola di Giotto. Attraversando corso Garibaldi e lasciandosi alle spalle un portale settecentesco, si arriva allo slargo di piazzetta XX Settembre. Discesa l’attigua via Carso, sia arriva al maestoso portale della chiesa parrocchiale di san Michele Arcangelo, le cui prime notizie risalgono al 1595. La chiesa fu sottoposta ad ampliamento tra il 1783 e il 1807 e subì, poi, una radicale trasformazione tra il 1894 ed il 1902; gli ultimi lavori si protrassero fino al 1926. Poco distante dalla parrocchia di San Michele, in piazza Nicotera, sorge il complesso che, un tempo, appartenne ai Francescani Conventuali. Di esso restano oggi i pochi ruderi del chiostro e l’intatta chiesa di S. Maria delle Grazie, un tempo dedicata a Santa Maria della Pietà a cui vi si accede attraversando un portale rinascimentale in pietra del 1521, opera del lapicida Bernardino Rotondo da Castelcivita. Oggi è un museo con opere pregevolissima fattura di epoche diverse
- OGGETTO centro storico collinare, lineare
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CARATTERI AMBIENTALI
Sorge nel salernitano alle pendici dei monti Alburni, su una collina a 559 metri s.l.m. tra il fossa Fasanella e il fiume Ripiti affacciata sulla Valle del Calore, nel Cilento. Il centro, come tutto il territorio comunale, è inglobato nel Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano e fa parte della Comunità Montana degli Alburni
- LOCALIZZAZIONE Bellosguardo (SA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Corso Garibaldi, Bellosguardo (SA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La denominazione dell'abitato è di chiara etimologia e si connette alla sua posizione panoramica mentre lo storico Lucido Di Stefano nel suo libro Della Valle di Fasanella nella Lucania lo connette all'aria salubre e mite di Belrisguardo, particolare che avrebbe reso piuttosto sani i suoi abitanti, tanto da avere uno 1bello sguardo1. Sulle origini di Bellosguardo non si hanno notizie certe. Si presume fosse un avamposto durante l’alleanza di Fasanella con Paestum, molto tempo prima dell’era cristiana. Durante lo scavo effettuato per la costruzione di un edificio scolastico, si rinvennero alcune tombe del IV-III sec. a.C. Nel museo provinciale di Salerno si conserva un carteggio in cui sono elencati alcuni ritrovamenti di molte monete italiote, frammenti di vasi di impasto di ceramica orientale ed ambre, che fanno pensare che la zona fu abitata fin dall' VIII secolo a.C. Comunque si sa con certezza che la valle, dalla fine del V sec. a.C., fu zona obbligata di passaggio per il commercio tra Posidonia, la valle del Tanagro e le colonie greche sullo Jonio, tramite una strada sulla quale è ricalcata, per la maggior parte, l’odierna statale 166. Questa strada aveva inizio da Valle Lausa e proseguiva fino al ponte di Castel S. Lorenzo. Qui si biforcava ed un ramo portava a Bellosguardo e, attraverso le colline della località Incompenso e Monte Pruno, attraverso l’odierna "Valle del ritorno", arrivava ad Atena Lucana allacciandosi alla via Popilia o Ania o Capua-Regium. È attraverso queste arterie che avvenivano gli scambi di merci tra Paestum e le colonie greche sullo Jonio. Bellosguardo si consolidò comunque in età medioevale e fu un centro molto importante durante il periodo feudale longobardo distinguendosi, in seguito, come baronia angioina. In particolare, la storia di Bellosguardo si collega a quella di Fasanella, antica località distrutta da Federico II di Svevia. Nel 1246 la cittadina venne rasa a suolo da Federico II, per punire Pandolfo di Fasanella che aveva partecipato alla congiura di Capaccio. In seguito, Fasanella ottenne nuovamente tutti i suoi possedimenti, grazie all’alleanza con Carlo D’Angiò, e da quel momento iniziò una fase di spopolamento di Fasanella. A questo punto Pandolfo di Fasanella decise di fondare sul colle di Bellosguardo (già Castrum) un casamento per soggiornarvi. Il borgo comincia a popolarsi agli inizi del Quattrocento; negli inventari del 1412 e del 1420 è segnalato come «CASTRUM CUM FORTELLINO». Dai signori di Fasanella nel 1423 passò a Predicasso Barile che lo vendette, con Fasanella, Sant'Angelo, Ottati e Civita a Tommaso Sanseverino nel 1426. Il Di Stefano scrive che nel 1499 Bellosguardo era posseduto, con il feudo di Postiglione, da Antonio Grappina. Ne fu poi signore Giantommaso Calathaya, napoletano, signore anche di Pantoliano, il quale il 25 settembre 1522 concesse alcune grazie agli abitanti. Signore di Bellosguardo fu poi nel 1532, Alfonso Caracciolo, come si apprende dalla conferma dei privilegi del villaggio. A lui successe, nel 1543, Giacomo Caracciolo. Nel XVII secolo il clero diede inizio alla costruzione della Parrocchiale il cui patrono è l’Arcangelo Michele. Nel 1695 il feudo divenne proprietà di Giacomo Pignatelli che lo alienò nel 1695 a favore di Cornelia Caraccio. Il centro, come altri della zona, fu danneggiato dal terremoto dell'Irpinia - Basilicata del 23 novembre 1980
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916322
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0