centro storico, collinare, concentrico, difensivo, Sanza, Sontia (denominazione storica, epoca lucana e romana), Sansa (denominazione storica, epoca medievale (I a.C)

Sanza, I a.C.

L'impianto urbanistico del nucleo storico è tipico del tardo medioevo e presenta uno schema a sviluppo avvolgente; è situato in cima ad una altura con strade ad andamento prevalentemente curvilineo. È nel centro storico che si concentra una buona parte dei pregi e delle emergenze del Comune il cui simbolo è una torre medievale di San Martino, antico campanile della chiesa omonima abbattuta alla fine dell'Ottocento. Elemento di polarità è la chiesa madre collocata nella piazza centrale del paese detta Piazza Plebiscito; pregevole anche la chiesa dell'Assunta, unita al palazzo baronale. Tutta la sede stradale ha origine medioevale così come le piazze ad esclusione degli slarghi che sono frutti di un processo di sventramento operato nel XVIII secolo quando Sanza raggiunse il massimo splendore e per migliorare le condizioni abitative furono abbattute molte strutture

  • OGGETTO centro storico collinare, concentrico, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI Sorge nell’entroterra cilentano della provincia di Salerno su una collina a 558 metri s.l.m. nell'alta valle del Bussento, ai piedi del monte Cariusi, vetta del massiccio del Cervati, costituendo un fondamentale luogo di transito tra il golfo di Policastro e il Vallo di Diano. L'abitato, raggruppato sul cocuzzolo, offre una splendida veduta del massiccio del Cervati a nord-ovest, del Vallo di Diano a est e del lago di Sabetta con la valle del fiume Bussento a sud. Fa parte della Comunità Montana Vallo di Diano ed è alle porte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
  • LOCALIZZAZIONE Sanza (SA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Plebiscito, Sanza (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sanza sorse come punto strategico per il passaggio lungo la “via del sale”. Si ritiene che sorga sul posto della città lucana di Sontia, città dei Sontini, citati da Plinio il Vecchio, e precisamente nell'attuale contrada Agno, dove sono state ritrovate testimonianze di vasellame lucano e pietre tombali romane. Nel medioevo fece parte dello Stato di Diano e l'abitato si chiamò Sansa e in contrada Sirippi prosperò una comunità di monaci italogreci nella grancia di S. Maria de Siripi dipendente dalla Badia di Grottaferrata di Rofrano. Verosimilmente anche il culto della Vergine della Neve o della Grotta sul Cervato cominciò col monachesimo basiliano. In epoca sveva ed angioina Sansa contribuì alla difesa e al mantenimento della fortezza di Policastro contro gli attacchi dei pirati saraceni e degli Almugàveri, mercenari degli Aragonesi nella disastrosa Guerra del Vespro (1282-1302), i quali più volte penetrarono nell'entroterra bussentino saccheggiando e distruggendo gli abitati. Nella seconda metà del XIII sec. fu possedimento di vari Signori; dai potenti Sanseverino, nel 1498 passò ai conti Carafa di Policastro. Nel Cinquecento si registrò una notevole ripresa demografica ed economica: i fuochi (nuclei familiari) da circa 200 all'inizio del secolo passarono a 363 nel 1595 e ricchi possidenti portavano le mandrie a svernare nella piana di Matera. Nel Seicento la situazione dell'abitato peggiorò: l'amministrazione si indebitò per 500 ducati in una lite giudiziaria col barone Marco Comite e rasentò il collasso per l'ospitalità forzata alle truppe spagnole; la popolazione patì stenti e morti per la peste del 1656; il barone Giovanni Orefice fu decapitato (1640) a Napoli per aver ordito una congiura contro gli spagnoli. Dal XVIII secolo Sanza appartenne al Principe di Bisignano, Luigi Sanseverino. Sotto tale guida l'abitato conobbe un momento di splendore particolare, infatti furono realizzati nuovi palazzi, portali, cappelle e sorse il "Borgo", nucleo abitato fuori le mura. Nel 1781 il Principe di Bisignano vendette il feudo alla Famiglia Piccinni di Buonabitacolo, ultimi signori di Sanza. La fama di Sanza è legata alla sfortunata impresa di Carlo Pisacane, trucidato con i suoi trecento prodi presso il Vallone dei Diavoli nel 1857; in memoria di questo sacrificio eroico è stato eretto un cippo. Dagli inizi del 1800 fino al 1860 è stata capoluogo del Circondario di Sanza di cui facevano parte oltre la stessa Sanza, anche Buonabitacolo, Caselle e Morigerati del Distretto di Sala Consilina, subordinato a sua volta del Principato Citra. Dall'Unità d'Italia fino agli inizi del '900 è invece stata Capoluogo del Mandamento di Sanza, sempre appartenete al Circondario di Sala Consilina. Il terremoto del 1980 causò danni non gravi: in tutto il territorio comunale le unità edilizie danneggiate furono 102, ma nessuna fu giudicata inabitabile; furono inoltre danneggiate le chiese dell’Assunta e di S. Francesco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916313
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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