centro storico, collinare, religioso, agricolo, Pertosa, Pertusia (denominazione storica) (XVI)

Pertosa, XVI

Il borgo si sviluppa intorno ai due poli rappresentati dalle due chiese principali, quella di San Benedetto, chiamata dalla popolazione locale “il convento”, ovvero l’edificio religioso afferente al cenobio italo-greco di Santa Maria de Pertusia, e la chiesa parrocchiale intitolata a S. Maria delle Grazie edificata, con molta probabilità, intorno al XVII secolo. Fulcro della vita sociale ed economica della comunità pertosana è la piazza San Benedetto; di recente impianto la Piazza De Marco, costruita tra la scuola elementare ed il palazzo De Marco con al centro una fontana che ricorda le splendide Grotte di Pertosa nella località Muraglione a circa 500 m in linea d'aria dal paese. Di particolare rilievo, il Museo del Suolo, unico in Italia e tra i pochi in Europa, e il Museo Speleo archeologico, dove sono custodite le testimonianze della frequentazione umana delle Grotte di Pertosa Auletta

  • OGGETTO centro storico collinare, religioso, agricolo
  • CARATTERI AMBIENTALI Si colloca nella provincia di Salerno in una valle a 301 metri s.l.m. a ridosso fra i monti Alburni e il Valdiano, sul versante destro del Fiume Tanagro nei pressi del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Appartiene alla Comunità montana Vallo di Diano e parte del territorio comunale ricade nella Riserva naturale regionale Foce Sele-Tanagro
  • LOCALIZZAZIONE Pertosa (SA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Corso Umberto I, Pertosa (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le origini di Pertosa non hanno documentazione certa. Il nome dovrebbe derivare dal termine dialettale arcaico "petrusu", in riferimento all'apertura delle grotte dell'Angelo, mentre da un punto di vista storico, le radici del paese si ritroverebbero nell'antico insediamento di "Consinum". In effetti, i ritrovamenti di ruderi di case e templi, nell'area compresa tra le rive del fiume Tanagro e l'antica statale delle Calabrie, testimoniano proprio l'esistenza di un centro abitato denominato "Consinum", da cui, in seguito all'incalzare delle incursioni saracene, partirono i primi abitanti di quello che è l'odierno territorio di Pertosa. Intorno al XI secolo, nel comprensorio di Pertosa, i Benedettini costruirono il monastero e la Chiesa di Santa Maria, favorendo un lungo periodo di sviluppo e di benessere, interrottosi, nella prima metà del XIV secolo, a causa di un violento terremoto che rase al suolo l'intero paese, provocando la morte di quasi tutti gli abitanti. Il villaggio che era stato già colpito dal terremoto si spopolò per la peste del 1348. Pertosa fu abbandonata e i terreni e le proprietà dell'Abbazia vennero concessi in enfiteusi ad alcuni residenti dei vicini centri di Caggiano ed Auletta. Due secoli dopo, i contadini dei paesi limitrofi ricominciarono a stabilirsi nelle terre di Pertosa, avviandone la rinascita. In particolare, i Benedettini, che ritornarono a Pertosa verso la metà del XVI secolo, ricostruirono il monastero ed intrapresero una lunga diatriba per il riconoscimento dell'antico feudo. Nel 1830, con le operazioni di confinamento delle terre, Pertosa ottenne l'autonomia amministrativa da Caggiano. Un altro terremoto, quello del 1857 causò la quasi completa distruzione del paese che fu uno dei più danneggiati. Furono particolarmente colpite le zone est e ovest dell’abitato: 176 case crollarono e 133 risultarono pericolanti. Dopo il crollo, la parte in legno delle case s’incendiò e causò altri morti. Alcune case di recente costruzione, basse e fatte con pietre squadrate e con stipiti in lunghi blocchi resistettero bene e subirono solo numerose crepe. Il terremoto del 1980 causò danni gravi: in tutto il territorio comunale le unità edilizie distrutte o danneggiate più o meno gravemente furono 320 mentre furono fortemente danneggiate le chiese di S. Benedetto da Norcia e di S. Maria delle Grazie
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916307
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'