Palazzo della Provincia di Chieti - Prefettura - Questura

Chieti,

Attualmente, il complesso ospita le sedi della provincia Provincia, Prefettura e Questura. L’ingresso principale del Palazzo del Governo è situato su piazza Umberto I, coincidente con quella che una volta era un’ala del Convento di San Domenico, oggi, per buona parte, è adibita come alloggio del Prefetto. La facciata è austera con bugnato al piano terra e lungo i cantonali. Il portale ad arco a tutto sesto presenta simmetricamente tre aperture per lato. I piani superiori sono scanditi da sette aperture di cui quelle del piano nobile a balcone su mensole con cornice modanata e trabeazione sorretta da mensole e quelle del piano superiore a meniani. E’ conclusa da un cornicione modanato. Il Palazzo della Provincia, invece, coincide con l’ala realizzata nel 1914, su progetto dell’ing. Giulio Mammarella con affaccio principale su Corso Marrucino. La Questura coincide con l’ala corrispondente alla via laterale adiacente l’ex Banca d’Italia. Ad eccezione della facciata neoclassica su Corso Marrucino, di alcuni ambienti della residenza privata del Prefetto, dello scalone di rappresentanza e dell'aula consiliare dell'ente Provincia, il progetto iniziale risulta modificato. I vani al piano terra sotto i portici ospitano ancora oggi attività commerciali e lo storico Caffè Vittoria. I piani superiori ospitano uffici e sale di rappresentanza della Provincia, Prefettura e Questura. L'alloggio del Prefetto presenta alcune sale di pregevole fattura, la sala riunioni, la sala azzurra e la sala blu. Il salone di rappresentanza, in particolare, colpisce per le sue dimensioni e per il soffitto a vela finemente decorato. Sono presenti opere di Basilio Cascella - Il suono e il sonno (cm 300x400) e di Valerico Laccetti - Cristus Impera (cm 332x495). Nell'intero alloggio è leggibile la distribuzione planimetrica originaria. Interessante il pavimento in legno bicolore, posato in opera secondo regolari geometrie. Altrettanto degna di nota è l'attuale aula consiliare della Provincia lunga m. 17.7 e alta m.9.20. E' a doppia altezza con la balconata al terzo piano, delimitata da balaustre in pietra. L'intera aula è allestita proseguendo il medesimo stile della facciata, con aggiunta di statue allegoriche. Sono presenti pregevoli lavori in stucco dello scultore Giovanni Veneziani, oltre due grandi dipinti di Tommaso Cascella (1955) e di Paolo Biondi (1956). E’ ancora intatta ed evidente la maestosità dello scalone d'onore con la pregevole ringhiera in ferro, opera di artigiani locali, la pavimentazione bicolore e l’androne con decorazioni in stucco. Esternamente, il complesso si distingue per la maestosa facciata. Fedele al progetto originario, è in stile neoclassico, simmetrica ed elegante, in essa si evidenzia un corpo centrale e due corpi laterali aggettanti. Il portico, scandito da sette arcate a tutto sesto con concio in chiave e decorazione con foglie di acanto, è sorretto da pilastri ribattuti in facciata da paraste a bugnato che scandiscono il ritmo delle aperture; in corrispondenza dei corpi laterali le lesene aumentano di spessore e si distinguono per il tipo di lavorazione del bugnato (grossolanamente sbozzato) in contrasto con i conci lisci delle altre lesene e per la decorazione che ospita decorazioni circolari, festoni, rose e nastri. La possente pilastratura al piano terra è messa in risalto dal forte bugnato a ricorsi orizzontali che si estende fino alla fascia marcapiano. La trabeazione che chiude il portico è costituita da architrave, fregio con triglifi con decorazioni a goccia e metope con elementi naturali e geometrici alternati e cornice modanata. All’estremità del portico, in corrispondenza dei corpi laterali, si ripete simmetricamente un’apertura rettangolare con due mensole che sorreggono un architrave. Al piano terra, decentrato e all'estremo lato destro guardando la facciata, troviamo l'androne d'ingresso. Il portale è inquadrato da colonne su alte basi e capitelli in stile ionico che reggono la trabeazione modanata. Oltre la fascia marcapiano si elevano i due ordini superiori, Al piano nobile emerge l’ordine gigante composito con colonna incassata e parasta ribattuta in corrispondenza degli avancorpi laterali e centrali su alto basamento. In corrispondenza della sala del Consiglio provinciale, si aprono tre finestre a serliana, con arco centrale impostato su ordine ionico affiancate da due aperture rettangolari concluse da una cornice all’altezza dell’imposta dell’arco. La parte inferiore termina con balaustra sporgente su mensoloni. Le campate adiacenti presentano un primo ordine di aperture inquadrate da semicolonne con capitello ionico e concluse da timpano triangolare o curvilineo. Le balaustre in pietra poggiano direttamente sulla fascia marcapiano. Simmetricamente al piano superiore sono collocate aperture quadrate con cornice e trabeazione modanata. Il cornicione con cornice modanata si distingue per una teoria di mensole lavorate secondo il gusto dell'epoca e si estende, in tutta Ia sua evidenza, per l'intera lunghezza del fronte

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