Il grande edificio di cinque piani f.t. sul corso Vittorio Emanuele, occupa l’intero isolato lungo via Colli, congiungendo con due ali laterali il corso e via Magenta. Su uno zoccolo intonacato in grigio ferro, in cui si aprono le finestre degli scantinati, chiuse da bei ferri battuti, si eleva un basamento a strisce alternate di rilievo. L’ordine successivo in intonaco più liscio e a strisce, meno rilevante, gli altri ordini sono intonacati in modo uniforme. Sotto il tetto un fregio continuo dipinto a fantasiosi motivi liberaticheggianti in viola e giallo. Le estremità dell’edificio e le due sezioni angolari sono sottolineate da finti conci aggettanti. La fitta tessitura delle finestre acquista movimento per lo sfalsamento dei balconi nei vari ordini; questi seguono il consueto schema dell’alleggerimento ed hanno ringhiere negli ultimi tre piani con eleganti ferri; in particolare nella fronte su via Colli, nell’ultimo ordine i balconi hanno una ringhiera leggermente sagomata. Le modanature delle finestre differiscono nei vari fronti; più banali dal repertorio eclettico verso corso Vittorio Emanuele; più eleganti ed originali, ispirate alle fantasie Art Nouveau quelle su via Colli e Magenta. Un fregio in rilievo allaccia la finestra su corso Vittorio Emanuele. Elegante il portone di Via Colli, con ante traforate arricchite da inserti i ferro battuto; l’atrio voltato è decorato con stucchi dipinti e chiuso da una cancellata con vetri colorati bianchi e gialli e ferri battuti. In esso si affacciano porte in legno scolpito analoghe a quelle degli appartamenti sulle scale, la cui ringhiera sono pure in ferro battuto