Terme e chiesa S. Lorenzo (Impianto termale/edificio di culto, infrastruttura di servizio)

Ussana, PERIODIZZAZIONI/ Storia/ Eta' antica/ Eta' romana/ Età romana/età medievale

Complesso termale parzialmente riutilizzato per l’edificazione della chiesa di San Lorenzo. La struttura termale è realizzata prevalentemente in opera laterizia ed è costituita da una sala rettangolare, orientata est-ovest, attorno alla quale gravitano una serie di ambienti e vani a pianta quadrangolare e rettangolare. Il vano centrale è delimitato a est da un ambiente a pianta rettangolare con i lati corti, nord e sud, ad absidi affrontate, suddiviso in tre ambienti. I primi due vani da sud erano adibiti a calidaria; questi conservano ancora il pavimento sorretto dalle suspensurae, costituite da pilastri di mattoncini, le imboccature dei due praefurnia e una vasca absidata. L’ambiente centrale è comunicante con il terzo vano, quello più a nord, anche questo dotato di suspensurae, separato dalla vasca semicircolare di fondo con ipocausto centrale da un setto murario. A nord della sala centrale sono due vasche quadrangolari, rivestite di intonaco e munite di gradini per facilitare l’accesso, pertinenti al frigidarium. Nel settore sud è un ambiente quadrangolare adiacente al calidarium, probabilmente il laconicum, dotato di suspensurae. A nord-est si trovano le strutture di canalizzazione funzionali al deflusso delle acque all’esterno dell’edificio. In età medievale le strutture furono in parte riutilizzate e obliterate dalla costruzione di una chiesa dedicata a San Lorenzo, che occupa buona parte della sala rettangolare centrale, il cosiddetto tepidarium, dal lato corto ovest fino agli ambienti del calidarium per giungere oltre il perimetro delle terme a est. L’aula dell’edificio di culto presenta pianta rettangolare, con abside rivolta a est; l’opera muraria è costituita da uno zoccolo in blocchi e lastre orizzontali disposte su filari che doveva essere sormontato da un elevato in mattoni crudi rinvenuti, insieme alle tegole della copertura, negli strati di crollo presenti sul pavimento, in battuto di malta di calce, al momento del rinvenimento. Resti di inumazioni prive di corredo sono venute in luce sia a est dell’abside, sia nell’ambiente meridionale del calidarium

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