Tempio a pozzo composto da un corridoio d’accesso coperto che racchiude 12 gradini con copertura di lastroni degradanti che immettono in una camera semipogeica, sul cui pavimento si apre il pozzo. La camera è coperta a cupola, realizzata con lastre disposte a filari aggettanti, mentre la struttura di base è costituita da blocchi di maggiori dimensioni. Lo spazio racchiuso tra il retro del tempio a pozzo e i setti murari rettilinei che disegnano un ambiente, cosiddetto vano alfa, ha restituito al di sotto degli strati di età romana, strati nuragici sigillati da un pavimento sconnesso, coperto da uno strato ricco di anfore databili tra il III e il I secolo a.C. Un lembo di questo lastricato è stato rinvenuto anche lungo il lato sinistro del pozzo. Da quest’area provengono svariati reperti figurati in bronzo, frammenti di armi e di lingotti. A est del pozzo, circa 50 metri, sono presenti una capanna circolare costituita da filari a doppio paramento, pavimentata con lastre poligonali di medie dimensioni e due vani di forma irregolare, affiancati ma dotati ciascuno del proprio paramento murario e separati da una canaletta, in parte coperta da lastrine rettangolari affiancate. Le fasi di riutilizzo di età storica, finora individuate nei vani alfa e beta, posti a est e a sud del pozzo, sono riferibili alla ripresa strutturale di murature e spazi già presenti nelle fasi nuragiche. I livelli d'uso individuati in tali ambienti collocano la rifrequentazione dell'area in età repubblicana