Noepoli (area ad uso funerario necropoli)
La storia delle esplorazioni archeologiche nel territorio di Noepoli ha inizio alla fine degli anni Sessanta e si inquadra nell'ambito delle ricerche sui siti indigeni dell'area fra i fiumi Agri e Sinni condotte per conto della Soprintendenza Archeologica della Basilicata. In questo periodo infatti si collocano i primi scavi nel sito, da parte di U. Rüdiger e di J. de La Genière (1969), i quali permisero di recuperare materiali dell'età del Ferro (VIII-VI sec. a.C.) omologhi a quelli provenienti da altri centri delle valli dell'Agri e del Sinni e di individuare un'area di necropoli nella zona a NE, fuori dell'attuale centro abitato, il quale probabilmente copre l'area dell'antico insediamento. Se nulla è possibile sapere del villaggio antico, le tombe hanno tuttavia fornito materiale che conferma le caratteristiche indigene del sito e la sua sostanziale omogeneità con la facies culturale enotria testimoniata in questa parte della Basilicata, nonché la penetrazione delle influenze culturali greche provenienti dalle poleis della costa, ed in particolare da Siris. Dalle sepolture di VIII sec. a.C., in gran parte sconvolte, provengono fibule serpeggianti di vario tipo e ceramica di argilla chiara, lavorata senza l'uso del tornio, mentre quelle di VIII sec. a.C. inoltrato hanno fornito numerosi oggetti in ferro. Dello stesso materiale anche reperti provenienti da sepolcri di primo VI sec. a.C. associati a ceramica geometrica indigena che trova confronti in par- ticolare a Roccanova. Rinvenute nella stessa area anche tombe di IV sec. a.C., relative cioè al reinsediamento lucano che tenne dietro alla crisi dei centri enotri della Basilicata sud occidentale nel V sec. a.C. Dal 1989, con cadenza più o meno regolare, nella zona di N. sono in corso ricerche archeologiche poste sotto la direzione di S. Bianco. Questi scavi più recenti hanno restituito, in località Manche, oltre a sepolture di IX-VIII sec. a.C. in gran parte danneggiate e caratterizzate dalla presenza dei vari tipi di fibula ad arco serpeggiante, anche la sorprendente ricchezza di materiali delle tombe pertinenti al periodo fra il VII e VI sec. a.C. I sontuosi corredi di queste, sia maschili che femminili, associano al materiale ceramico (nel quale si fa evidente la progressiva introduzione di forme greche, fino al massiccio uso di esse nella seconda metà del VI sec. a.C.), una grande quantità di oggetti metallici, in bronzo o ferro. Si va dalle phialai e dai bacili bronzei ad orlo perlinato del primo VII sec. a.C. alle ricchissime parures femminili delle sepolture di VI sec. a.C., come per esempio quelle restituite dalla tomba n. 9 scoperta in località Manche, comprendente, oltre a numerose fibule in bronzo, ferro, osso, avorio ed ambra, gioielli di vario tipo (bracciali, orecchini, collane, anelli e pendenti) che associano l'uso del bronzo a quello dell'avorio, dell'ambra o dell'argento
- OGGETTO area ad uso funerario necropoli
- LOCALIZZAZIONE Noepoli (PZ) - Basilicata , ITALIA
- TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
- INTERPRETAZIONE insediamento; necropoli
-
CONDIZIONE GIURIDICA
dato non disponibile
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700221797
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
- ENTE SCHEDATORE Museo Archeologico Nazionale della Siritide
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0