Tolve (insediamento)

Tolve, VII a.C - II d.C

Le ricerche sistematiche sono iniziate alla fine degli anni Sessanta, con una serie di campagne condotte da G. Tocco, che hanno avuto per oggetto la villa rustica sita sulle pendici di Monte Moltone, la cui vita va dalla fine del IV a tutto il III secolo a.C. Il complesso (in cui si riconoscono più fasi edilizie) presenta una planimetria articolata a seconda della destinazione dei vani, con un'ala residenziale distinta da quella produttiva e si segnala per la quantità e varietà di oggetti in esso rinvenuti, in uso sia per la vita quotidiana che per le attività lavorative (agricoltura, tessitura, produzione di ceramiche e fittili); molti sono anche i reperti pertinenti alla decorazione architettonica dell'edificio e all'arredamento degli ambienti. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso le scoperte nel territorio di Tolve si sono succedute con frequenza. Nel 1980-1981, in località Gambarara, su un terrazzo collinare prospiciente la valle del Bradano, è stato indagato un piccolo insediamento rurale in vita dalla metà del VI a tutto il V sec. a.C., con strutture abitative che si evolvono da semplici capanne sostenute da pali ad altre con zoccolo in pietre di fiume, ed infine a vani definiti da murature rettilinee. I materiali, oltre a grandi quantità di ceramiche 'enotrie' ed alcuni frammenti di produzione daunia, includono coppe ioniche B2 di importazione. Nella necropoli annessa, dove è in uso l'inumazione rannicchiata entro fossa per adulti e la sepoltura ad enchytrismos per i bambini, tra i vasi di corredo abbonda la vernice nera; di particolare spicco un cratere protoitaliota del Pittore di Pisticci. Tra il 1982 e il 1983 è stata esplorata in località Magritiello una piccola necropoli databile tra la fine del VII e la metà del V sec. a.C.: i corredi funerari includono prevalentemente ceramica 'enotria' e almeno una coppa ionica di tipo B1 o B2; quelli maschili erano caratterizzati, in tre casi su quattro, da armi in ferro, mentre una sepoltura femminile dell'inizio del V sec. a.C. ha restituito vaghi e pendagli in ambra, di cui uno antropomorfo. Poco distante, si trovano resti di strutture di una probabile fattoria di età classica, età cui sembrano rimandare anche le tracce di insediamento riscontrate in località Costa delle Barre che, come altre testimonianze sporadiche databili tra il VI e il IV sec. a.C. osservate in varie località, rivelano una stretta correlazione con la viabilità antica dell'area, particolarmente complessa e stratificata. I recuperi si riferiscono per lo più a corredi funerari, tra cui quello di V sec. a.C. di località Cappuccini, caratterizzato da elementi della panoplia propria dei guerrieri 'enotri' (elmo corinzio e schiniere in bronzo, armi in ferro), e quello di Difesa da Capo, del IV sec. a.C., con ceramica a figure rosse. Si scende alle soglie della romanizzazione con un altro insediamento, messo in luce in località Valle di Chirico tra il 1983 e il 1984. La fattoria (databile tra la seconda metà del IV e i primi decenni del III sec. a.C.) si articolava in almeno 3 distinte strutture a 2 o più vani, disposte intorno a un cortile attraversato da una canaletta; notevoli le testimonianze di attività agricola e artigianale dei suoi abitanti, ed anche quelle riferibili al culto da essi prestato, che si ravvisano in un gruppo di fittili proveniente da un piccolo oikos al centro del cortile. Ancora un insediamento rurale è quello individuato nel 2003 in località Chiaramonte: sorto all'inizio del III sec. a.C., viene abbandonato nel corso del II sec. a.C. e, nella parte scavata, rivela vari elementi in comune con la villa del Moltone. Di particolare interesse gli intonaci di colore rosso che rivestono le pareti di alcuni ambienti, una vasca con fondo in cocciopesto in cui si raccoglievano probabilmente le acque di un impluvium, e le parti di colonne in terracotta che suggeriscono la presenza di un portico. Altri due importanti complessi (risalenti però all'età romana imperiale) si trovano nelle località di Piformi e San Pietro; dalle campagne di scavo svolte in quest'ultimo sito emergono più fasi edilizie, precedute da una frequentazione che si data tra il IV e il I sec. a.C

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