giacimento in cavità naturale deposizione funeraria
La Grotta di Santa Maria di Agnano consiste in un complesso carsico che si divide in tre settori: la zona interna, quella esterna e il riparo sottoroccia. La grotta vera e propria si compone di due ambienti sotterranei, denominati cavità orientale e occidentale, separati da una cappella edificata all’inizio del Seicento che occupa il centro della zona atriale del riparo. Tra le due cavità, la più importante e la più estesa è quella orientale che presenta una pianta quasi circolare con apertura sul lato settentrionale. Al suo interno, indagini archeologiche sistematiche condotte a partire dal 1991 dal prof. D. Coppola misero in luce due sepolture riferibili al Paleolitico superiore (Gravettiano), note come Ostuni 1 e Ostuni 2. La deposizione Ostuni 1, datata a 24410 ± 320 BP, fu individuata in seguito all’asportazione di un livello superficiale di breccia che permise di delineare la fossa sepolcrale colmata con terreno rossastro ricco di elementi carboniosi, riferibili a un vicino focolare. Dopo questa prima fase di indagine, si decise di asportare il blocco di terreno comprendente Ostuni 1 e quindi di proseguire lo scavo nei Laboratori del Museo di Civiltà preclassiche della Murgia meridionale di Ostuni, dove lo scheletro è attualmente conservato. Esso apparteneva a una giovane donna gravida di circa 20 anni deposta in decubito dorso-laterale con la mano destra posta sul ventre e quella sinistra in prossimità del capo e con la tempia sinistra appoggiata sul palmo della mano; gli arti inferiori erano flessi. Resti ossei pertinenti al feto, rinvenuti in buono stato di conservazione, erano in corrispondenza dell’addome e un loro attento studio ha lasciato ipotizzare che la donna sia morta in uno stato avanzato della gravidanza. Particolare il rinvenimento di elementi di ornamento che consistevano in una sorta di cuffia/copricapo, costituito da oltre seicento conchiglie marine forate e impastate di ocra e da otto canini di cervo forati, e da tre bracciali. Il bracciale che adornava il polso destro della donna era composto da quattordici conchiglie marine forate, quello dell’avambraccio destro da ventinove conchiglie forate e, infine, quello dell’avambraccio sinistro da quarantuno conchiglie marine anch’esse forate e di diversa tipologia. Al di sotto del capo della gestante era un ciottolo che recava, su entrambe le superfici, motivi incisi a tratteggio parallelo: esso, inoltre, era ricoperto di ocra rossa su una faccia e gialla sull’altra. Un ulteriore elemento di corredo è rappresentato da una punta a faccia piana in selce deposto sotto il collo della defunta; ulteriori reperti litici furono rinvenuti ai piedi della donna. Intorno al corpo furono deposti, inoltre, resti faunistici, uno dei quali con tracce di ocra rossa, altri con evidenti tracce di scarnificazione. Sulla base dei dati acquisiti, gli studiosi hanno ipotizzato che il rituale del seppellimento non comprendesse solo il sotterramento della salma ma anche lo svolgimento di riti funebri di elevato contenuto simbolico eseguiti da gruppi di cacciatori-raccoglitori che avrebbero omaggiato così la gestante e, più in generale, la stessa procreazione
- OGGETTO giacimento in cavità naturale deposizione funeraria
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CLASSIFICAZIONE
[Siti archeologici]
- LOCALIZZAZIONE Ostuni (BR) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO SS16 Km878,2, 2, 72017 Ostuni BR, Ostuni (BR)
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
nr (recupero pregresso)
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389928
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0