basilica

Fasano, I d.C - VI d.C

L’edificio, a pianta rettangolare irregolare, è scandito da un colonnato ionico interno di 8 x 4 colonne, che sorreggeva il tetto ligneo. Il prospetto monumentale sul foro presentava arcate su pilastri di sostegno, mentre dal lato corto settentrionale si accedeva ad un ambiente e forse anche al tribunal, il podio dal quale il magistrato enunciava le sentenze. Le pareti erano affrescate con intonaco rosso e il pavimento era probabilmente in opus sectile, una particolare tecnica di pavimentazione che utilizzava tessere di marmo, a giudicare da alcune lastre frammentarie superstiti in pavonazzetto e in breccia gialla. La tecnica edilizia utilizza l’opera quadrata, tecnica molto diffusa nell’antichità che prevedeva l’utilizzo di blocchi squadrati, e si avvale di conci di reimpiego. – Nella prima metà del IV sec. d.C., allo stesso modo degli altri settori della città, un ambiente settentrionale viene modificato e ripavimentato a mosaico di tessere bianche con motivo a squame ed emblema con la rappresentazione delle Tre Grazie, incorniciato da un fregio vegetale. L’iconografia e la volumetria delle figure orientano, anche sulla base di significativi confronti, per una cronologia nel corso del IV secolo. Altri cambiamenti riguardano la sostituzione dei capitelli con esemplari più tardi. Infine, lo spazio della navata centrale ospitò forse una basilica paleocristiana di dimensioni ridotte, utilizzata per tutto il VI secolo, come testimonia la presenza di ceramica dipinta a bande nella fase di abbandono

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