tomba

Fasano, SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ IV a.C.-II a.C

La Tomba delle Melegrane è una tomba a camera ipogea, completamente scavata nella roccia risalente al IV sec. a.C. e utilizzata fino al II sec. d.C. L’accesso al monumento è garantito da un dromos provvisto di gradini ricavati nel banco roccioso calcarenitico che termina nel vestibolo quadrangolare nel quale è ricavato l’ingresso alla camera funeraria. La porta è costituita da due battenti monolitici in calcarenite, perfettamente funzionanti grazie ai cardini originali in pietra che tutt’oggi permettono l’apertura e la chiusura. Sul lastrone di destra è stato ricavato un incavo che funge da maniglia per l’apertura della porta. All’interno, sul fondo sono ben visibili dei fori praticati nella roccia che ospitavano le gambe dei letti funebri in legno sui quali era adagiato il defunto. Sul fondo sono stati ritrovati anche resti di chiodi in ferro utilizzati per l’assemblaggio dei letti. La camera sepolcrale risulta decorata con pitture parietali realizzate su intonaco. Sul soffitto vediamo una finta travatura in legno dipinta in rosso fondo bianco. La parte bassa delle pareti è caratterizzata da un’ampia zoccolatura di colore blu terminante con un motivo a edera e palmette dipinte in banco, e ripartita con riquadri rossi. La parte alta delle pareti è rivestita da intonaco bianco. In alto, invece, è presente una cornice con fasce orizzontali blu e bianche. Quest’ultima è caratterizzata dalla presenza di melegrane dipinte in rosso che danno il nome alla tomba. Sulle pareti dovevano essere appesi ghirlande cui potrebbero essere ricondotti i chiodi da muro ritrovati sul pavimento. Il corredo funerario superstite rinvenuto all’interno della tomba è costituito quasi interamente da unguentari risalenti al III – II secolo a.C

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