timpano

Foggia, SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ III a.C.-II a.C fine/ inizio

Il timpano della Tomba della NIke è composto da due blocchi di tufo intonacati e dipinti. Su un fondo dal colore rosa carico, eccetto l’angolo superiore e la fascia inferiore dipinti in bianco, è raffigurato un cavaliere su un cavallo bianco che si muove verso sinistra, con briglie rosse e tracce di bardatura, con coda gialla e zampe anteriori sollevate. Il cavaliere presenta l’incarnato di colore rosso e indossa un elmo a calotta con paragnatidi (paraguance) azzurre, veste una tunica a maniche corte grigio-azzurra, calzari color bruno e regge uno scudo circolare con bordo bianco e campito di rosa e azzurro, mentre con il braccio destro alzato impugna una lancia violacea. Una Nike alata, dalla carnagione bianca e con ali azzurre dalle piume bianche, vestita di un chitone rosa con parte anteriore bianca, è raffigurata nell’atto di porgere una corona sul capo del cavaliere. In basso a sinistra si riconosce un altro cavaliere caduto da cavallo, ferito alla gamba destra e all’ascella sinistra, rappresentato frontalmente con il braccio sinistro alzato, mentre la mano destra sul fianco impugna una spada di colore viola; la carnagione è di colore rosso, indossa un elmo a calotta con paragnatidi (paraguance) azzurre e veste una tunica a maniche corte violacea con parte anteriore azzurra, i calzari sono dipinti in giallo; alle spalle del personaggio si intravede uno scudo circolare. Dietro il cavaliere è rappresentato un cavallo ferito anteriormente di colore marrone, con coda gialla e briglie rosse

  • OGGETTO timpano
  • MATERIA E TECNICA Reperti archeologici/ intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza x Larghezza x Spessore: 120x145x30 cm
  • CLASSIFICAZIONE EDILIZIA
  • LOCALIZZAZIONE Foggia (FG) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Vincenzo Nigri, 3, Foggia (FG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE A pochi chilometri dalla città di Foggia si trova il sito di Arpi, una delle più estese città della Daunia, la cui fondazione sarebbe da attribuire a Diomede, l’eroe di Argo. La prima occupazione del sito risale all’età del Ferro (950-720 a.C. circa), ma è soprattutto a partire dal VI secolo a.C. che Arpi raggiunge una sua connotazione sociale e insediativa ben definita, quando il sito venne delimitato da un fossato con terrapieno difensivo (aggere) a forma di semiluna, che si congiungeva al corso del fiume Celone. L’area all’interno dell’aggere comprendeva spazi abitativi (capanne) e tombe, oltre a zone destinate alle attività di allevamento e di coltivazione. Nel corso del IV secolo a.C. i contatti con le popolazioni vicine, in particolare con quelle osco-sannite, con i Greci, soprattutto Taranto, e infine con i Punici e i Romani si intensificarono. Fra il IV e il III secolo a.C., infatti, l'impianto urbano dell’abitato subì una riorganizzazione: la città fu circondata da mura, si costruiscono case aristocratiche, secondo i modelli planimetrici e decorativi della Grecia del tempo (Pella, Olinto, Eretria) e, oltre alle tombe a fossa e a grotticella, furono edificate ricche tombe monumentali a semicamera e a camera. Evidenze archeologiche di età romana sono state portate alla luce solo nell'area di masseria Menga, mentre a partire dal periodo tardoantico (IV-VI secolo d.C.) la città scomparve progressivamente, anche a causa dell'impaludamento del vicino fiume Celone. Gli scavi sistematici nella città antica di Arpi furono condotti dalla Soprintendenza Archeologica della Puglia tra gli anni Trenta del ‘900 e gli inizi degli anni 2000. La presenza di necropoli è documentata in diversi punti dell’insediamento, sia in aree a destinazione prevalentemente funeraria (settore nord-orientale dell’insediamento e area dell’ipogeo della Medusa), ma anche in prossimità di aree occupate da strutture abitative, come ad esempio nella zona di Montarozzi. Tra il IV e il III secolo a.C. diverse sono le tipologie di sepolture attestate: tombe a fossa, a enchytrismos e a grotticella. Il rito attestato è esclusivamente quello dell’inumazione. Tra il III e il II secolo a.C. è l’architettura monumentale dei grandi ipogei con volta a botte che caratterizzava le necropoli di Arpi, dislocati ai margini dell’insediamento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • SPECIFICHE DI REPERIMENTO L’Ipogeo della Nike era una tomba a camera, in uso tra la fine del III e gli inizi del II secolo a.C., realizzata con blocchi regolari di tufo. Un dromos di accesso con piano inclinato conduceva a un vestibolo a pianta rettangolare con fronte a capanna a doppio spiovente e coppia di semicolonne scanalate. Sul prospetto era presente un frontone incassato con cornici aggettanti. La porta era costituita da tre blocchi verticali affiancati. La camera era a pianta rettangolare
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389191
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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