hydria
Foggia,
SECOLI/ IV a.C
Il recipiente presenta l’orlo espanso a disco, anse a bastoncello orizzontali e una centrale impostata verticalmente tra spalla e collo, corpo semiovoidale e piede a calice. Articolata e vivace è la decorazione figurata
- OGGETTO hydria
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MATERIA E TECNICA
Reperti archeologici/ argilla/ pittura
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CLASSIFICAZIONE
strumenti, utensili, oggetti d'uso
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ATTRIBUZIONI
Pittore Di Arpi
- LOCALIZZAZIONE Foggia (FG) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Piazza Vincenzo Nigri, 3, Foggia (FG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’antica Canusium fu abitata dall’età del Bronzo (II millennio a.C.) ai giorni nostri. La città fu prima un insediamento daunio, caratterizzato da nuclei sparsi intorno a un’acropoli centrale; divenne poi alleata di Roma nel 318 a.C. e acquisì lo statuto di municipio nell’88 a.C. Il processo di romanizzazione della città influenzò notevolmente l’impianto urbano, che fu riorganizzato sulla base di un reticolo viario pianificato, in cui si inserirono i quartieri residenziali e gli edifici pubblici. La città, inoltre, era attraversata dalla via Traiana. Particolarmente vivace era l’attività economica, legata soprattutto all'agricoltura, alla transumanza e alla lavorazione della lana. In età antonina (fine del II secolo d.C.), la città fu elevata al rango di colonia con il nome Aurelia Augusta Pia Canusium. Questa fase coincise con un grandioso intervento urbanistico, riconducibile alla figura del senatore e mecenate Erode Attico, che prevedeva la costruzione di diverse opere pubbliche (tempio di Giove, l'acquedotto, due edifici termali e un arco lungo la via Traiana). In aree extraurbane, al di là delle mura urbiche, erano ubicati alcuni nuclei funerari ipogeici scavati nel tufo e la più vasta necropoli presso il torrente Lamapopoli, realizzata nel II secolo d.C. e in uso almeno fino al VI secolo d.C. L’importanza politica e amministrativa della città di Canosa continuò a crescere in età tardoantica, fra il IV e il VI secolo d.C., quando divenne capoluogo della provincia di Apulia et Calabria, in cui avevano sede i governatori e la più importante diocesi. L’edificazione di numerosi e importanti edifici di culto, legata agli interventi del vescovo della città Sabino (514-566? d.C.), comportò un nuovo assetto urbanistico del centro urbano. L'area dell'anfiteatro fu oggetto di scavi condotti da Fernanda Tinè Bertocchi nell'autunno del 1958 per conto della Soprintendenza della Puglia e del Materano
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
- SPECIFICHE DI REPERIMENTO La Tomba del vaso dei Niobidi fu la prima struttura funeraria gentilizia scoperta ad Arpi nel 1972 e che prende il nome dalla raffigurazione del mito presente su uno dei principali vasi in essa rinvenuti. L’ipogeo, costruito verso la fine del IV secolo a.C. in un’area in cui già erano presenti sepolture, fu realizzato con blocchi parallelepipedi di calcare. Un dromos (corridoio di accesso) a cielo aperto su piano inclinato conduceva a una camera funeraria rettangolare con soffitto a doppio spiovente. La fronte dell’ingresso era costituito da due pilastri monolitici a sezione quadrata che sorreggevano un architrave intonacata e decorata da una serie di listelli a rilievo dipinti in rosso e giallo; alle estremità degli spioventi esterni del frontone si intravedevano delle sottili girali azzurre. Tra gli elementi del corredo si annoverano vasi apuli a figure rosse, vasi di Gnathia, a vernice nera, a tempera, acromi e listati. Alcuni vasi sono attribuibili ai maggiori ceramografi (decoratori di vasi) apuli, come il Pittore di Baltimora, il Pittore di Dario e il Pittore di Varrese, e ad una nuova personalità artistica denominata il Pittore di Arpi
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CONDIZIONE GIURIDICA
dato non disponibile
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389169
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0