testa femminile

Foggia, SECOLI/ II metà

Appartenente probabilmente a un tavolo a treppiedi era un trapezoforo in marmo bianco, raffigurante un Amore alato con una fascia di cuoio, che fuoriesce da un cespo vegetale terminante in una zampa di felino. Richiama le sembianze di una musa una testa femminile in marmo pario, lesionata sul collo e sul volto, con ovale pieno e volto robusto leggermente inclinato a sinistra; occhi grandi con pupilla lievemente incisa e palpebre sottili, bocca piccola e carnosa; i capelli sono mossi con scriminatura centrale, raccolti in una crocchia sulla nuca e ornati da una corona di alloro

  • OGGETTO testa femminile
  • MATERIA E TECNICA Reperti archeologici/ marmo bianco/ scalpellatura
  • MISURE Misura del bene culturale 1600389166: 27.5x21 cm
  • CLASSIFICAZIONE Scultura
  • LOCALIZZAZIONE Foggia (FG) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Vincenzo Nigri, 3, Foggia (FG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’antico insediamento di Herdonia, abitato sin dall’epoca preistorica e abbandonato solo nel XV secolo d.C., è stato sottoposto a partire dal 1962 a indagini di scavo sistematiche e approfondite su vaste aree della città, che hanno consentito di ricostruire la complessa stratificazione storica del sito. La città prima daunia e poi romana divenne municipio nel I secolo a.C., ma è soprattutto tra il I e il III secolo d.C. che si registra un’intensa attività edilizia che portò a una ridefinizione degli spazi urbani, divenendo un importante centro politico-commerciale, anche a seguito della costruzione della via Traiana. L'impianto termale fu sottoposto a restauri e pesanti rimaneggiamenti in età tardoantica (IV-VI secolo d.C.), in particolare a seguito del forte terremoto che colpì la città nel 346 d.C., e rimase in uso fino al V secolo d.C. La creazione di una cisterna, l’unica finora individuata nel complesso termale, si rese necessaria probabilmente in seguito al progressivo degrado e disuso dell’acquedotto cittadino. Tra il VI e l’VIII secolo d.C. le strutture dell’edificio, ancora parzialmente conservate, persero l’originaria funzione pubblica e divennero oggetto di spoglio, di reimpiego e di sfruttamento strutturale per la costruzione di spazi abitativi e lavorativi; l’area del caldarium principale fu rioccupata per la realizzazione di una capanna. Se tra l’VIII e il X secolo d.C. si registra l’assenza di tracce di occupazione nel settore delle terme, a partire dall’XI secolo d.C. quest’area della città tornò ad essere frequentata, come dimostra l’installazione di una serie di fosse granarie utilizzate fino al XIV secolo d.C., fenomeno da mettere in relazione alla significativa ripresa dello sfruttamento del territorio di Herdonia, in particolare legato alla produzione cerealicola
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • SPECIFICHE DI REPERIMENTO " Le grandi terme furono costruite intorno alla metà del II secolo d.C. in sostituzione dei balnea, risalenti alla fine del I secolo a.C. Le terme si estendevano su un’intera insula, con uno sviluppo totale superiore ai 2000 metri quadrati e avevano accesso diretto dalla via Traiana. All’interno del complesso era possibile seguire due percorsi balneari, provvisti di palestra, sale fredde e calde. I vani erano disposti lungo due assi principali est-ovest e nord-sud, rispettando la sequenza atrio/palestra, apodyterium, frigidarium, latrina, tepidarium, calidarium."
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389166
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'