villa
Lo scavo ha messo in luce diverse strutture riferibili a fasi cronologiche diverse. Della fase più antica resta parte di un muro in opera incerta, probabilmente databile alla seconda metà del II secolo a. C.; di poco posteriore è l'assetto definitivo della villa con mura in quasi reticolato. L'area indagata sembra costituire una zona di passaggio fra la pars urbana posta a Sud e quella rustica posta a Nord. Infatti, due rampe di scale che confluiscono da Est e da Ovest su due pianerottoli disimpegnano la zona di produzione agricola della villa da quella residenziale. Della pars urbana, che doveva svilupparsi a Sud sotto l'attuale tracciato viario, resta soprattutto un piccolo ambiente a pianta rettangolare (A, 5x2 m) accessibile tramite una breve rampa di scale con gradini in pietra lavica. All'interno il vano presenta un piano pavimentale di notevole interesse in opus scutulatum, un cocciopesto abbastanza fine, decorato con esagoni e quadrati realizzati con piccole tessere bianche che racchiudono inserti di crustae marmoree policrome di forma poligonale. La parte Est del pavimento presenta una decorazione a esagoni mentre quella Ovest a quadrati: è probabile che i due differenti motivi identifichino due funzioni diverse all'interno dello stesso ambiente. Il pavimento potrebbe datarsi alla seconda metà del I sec. a.C. Inoltre sulla parete nord dell'ambiente, ribassata di circa 1.30 m rispetto alla superficie dell'ambiente stesso, sono conservate notevoli tracce di una decorazione d'intonaco policromo probabilmente relativa al II Stile o al III iniziale (ultimo 25° del I sec. a.C.): su fondo nero si stagliano le basi di due edicole di color giallo, intervallate da motivi floreali di colore giallo con foglie trilobate che inquadrano esili rametti verticali. Della pars rustica relativa a questa fase è possibile dire molto poco, in quanto i rifacimenti di epoca successiva hanno sconvolto totalmente la planimetria del complesso, che sembra incentrarsi su un ampio cortile probabilmente a cielo aperto (amb. E) a pianta rettangolare, orientato in senso N/S, sul quale dovevano aprirsi altri ambienti d'immagazzinamento o lavorazione dei prodotti agricoli. La fase successiva è caratterizzata dall'uso dell'opera reticolata di buona fattura. L'ambiente E viene ristretto sul lato Ovest con la creazione di un nuovo vano e orientato N/S, che si conclude a Nord con un'abside esternamente rifinita da cocciopesto, mentre nell'angolo N/O si installa una piccola vaschetta quadrangolare, sempre foderata internamente ed esternamente da buon cocciopesto. Altri muri in opera reticolata presenti nell'angolo N/E identificano almeno altri tre piccoli ambienti (amb. H, G e I) con orientamento E/O, conservati in elevato. In questa fase, dunque, la grande area a cielo aperta in cui si era trasformato l'ambiente E subisce un notevole ridimensionamento planimetrico. La datazione di questa fase è desumibile dalla tecnica muraria utilizzata, un reticolato di buona fattura con cubilia di 7 cm di lato inquadrabile nella prima età augustea. La fase cronologica più tarda è attestata da altri muri e potrebbe datarsi, mancando dati ceramici di riferimento, semplicemente dalla tecnica costruttiva dei muri stessi e dalle relazioni stratigrafiche con le altre strutture. La caratteristica che unisce tutti gli interventi di questa fase è l'utilizzo di una tecnica costruttiva molto rozza, che riutilizza materiali precedenti con utilizzo di cubilia, mattoni e pietre di tufo rozzamente squadrate, frammenti di tegole e coppi sistemati per piani grosso modo orizzontali ma con giunti irregolari, legati da abbondante malta. In alcuni casi una delle due facce è rivestita da un intonaco di colore grigio abbastanza spesso e grezzo e in un solo caso è presente cocciopesto, per una vaschetta idraulica (amb. F). Questa nuova serie di strutture muta capillarmente la planimetria dell'area Nord indagata con defunzionalizzazione di alcuni ambienti e mutamento di funzione per altri. La datazione di questi interventi può essere ascrivibile al pieno III secolo. La stratigrafia antica superstite relativa ai livelli di abbandono delle strutture si conserva parzialmente integra solo sul lato Sud del saggio, laddove un ampio strato di bruciato copre direttamente parte delle strutture e alcuni altri strati di abbandono. La ceramica datante rinvenuta all'interno di questi strati (poca e sporadica) sembra datare l'abbandono dell'area al III secolo avanzato, malgrado la presenza di frammenti ceramici di epoca più tarda (IV secolo d.C.), presenti negli strati moderni più alti potrebbero avvalorare l'ipotesi che l'abbandono definitivo della villa sia da spostare più avanti negli anni
- OGGETTO villa
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CLASSIFICAZIONE
struttura abitativa
- AMBITO CULTURALE Ambito Romano
- LOCALIZZAZIONE Quarto (NA) - Campania , ITALIA
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel lotto posto subito a Nord in proprietà Caianiello, è stata rinvenuta, in un'epoca precedente allo scavo, una grande fossa, probabilmente una cava di pozzolana, colmata da residui di fabbrica antica che sembrano provenire da una ristrutturazione della villa in oggetto. All'interno della colmata numerosi frammenti d'intonaco policromo, uno dei quali con Elle e Frisso
- TIPOLOGIA SCHEDA Complessi archeologici
- INTERPRETAZIONE Le strutture murarie rinvenute sono relative a circa una decina di ambienti fra grandi e piccoli e sembrano identificare una villa rustica la cui cronologia spazia dalla fine del II a.C. al III d.C
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500584953
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0