villa
Nel saggio 1, eseguito lungo il limite S/E dell'area di scavo, è stato messo in evidenza un muro in opera quadrata di blocchi di tufo giallo, risalente alle fasi più antiche della struttura (III-II a.C.) con andamento E/O, intersecato da un altro con andamento N/S in opera a telaio; i materiali ceramici ad essi associati hanno permesso di attribuirlo al III sec. a.C., mentre il recupero di una lucerna a vernice nera del tipo dell'Esquilino negli strati di abbandono ne farebbe datare l'uso sino ai primi decenni del II a.C. Il secondo periodo di vita, di età tardo repubblicana (fine del II-inizi I sec. a.C.), si può ulteriormente suddividere in due momenti. Nella prima sotto-fase si è riscontrato in più punti uno strato di cinerite, poi coperto o tagliato dalle opere murarie della seconda. Lo svuotamento di una fossa nell'ambiente VIII ha intercettato parte di una fornace a pianta circolare, utilizzata probabilmente nella villa e poi obliterata dal medesimo strato. L'area fu poi interessata da attività di demolizione e riuso di elementi architettonici della prima fase, forse già in abbandono. Alla seconda sotto-fase, verso la fine del II sec. a.C. e l'inizio del I sec. a.C., è riferibile il primo impianto della villa, con la messa in opera di muri in opus incertum, gravitanti attorno ad un cortile-peristilio (ambiente XI), di cui si sono scavati gli ambulacri Nord ed Est, evidenziando i plinti delle colonne sul lato Nord e una canaletta in cocciopesto che ha permesso di ipotizzarne una possibile copertura mediante un tetto displuviato. Lungo questo stesso lato, una più vasta sala centrale, inquadrata da vani minori, molto probabilmente adibita a triclinium, presenta un pavimento in opus signinum con tracce di decorazione a meandro, a sua volta ornato da un motivo centrale a cancellum, (sistemazione che trova confronto con quella presente, ad esempio, nella villa romana di Russi a Ravenna). Ad Est del peristilio si sviluppa un settore in gran parte distrutto dal passaggio della via Montagna Spaccata, anch'esso incentrato su un giardino porticato di minori dimensioni. La datazione di questa fase del complesso edilizio, ipotizzabile sulla base dei paramenti murari e su un denario d'argento dentellato, risale ai primi anni del I sec. a.C. La terza fase, di età giulio–claudia (tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C.), è caratterizzata dall'aggiunta di un piccolo settore termale, di cui si è individuata solo parte dell'ipocaustum, provvisto di suspensurae in terracotta a forma di colonnina, e rifacimenti degli elementi strutturali in opus reticulatum di tufo (relativi al periodo precedente, tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C.). Nel quarto periodo, di epoca medio imperiale (II-III sec. d.C.), l'ambulacro orientale venne suddiviso in quattro ambienti minori definiti da muri in opus vittatum. Nel quinto (tra il IV e il V sec. d.C.), alcune parti della villa furono oggetto di interventi di ristrutturazione. Infine, nella sesta e ultima fase (tra il V e il VI sec. d.C.), si verificò l'abbandono dell'area, come testimonia, all'interno dell'ambiente XVI, il ritrovamento di ceramica africana (una lucerna e coppe di terra sigillata chiara D), databile intorno al 450 d.C
- OGGETTO villa
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CLASSIFICAZIONE
struttura abitativa
- AMBITO CULTURALE Ambito Romano
- LOCALIZZAZIONE Napoli (NA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Via Masseria Grande, s.n.c, Napoli (NA)
- TIPOLOGIA SCHEDA Complessi archeologici
- INTERPRETAZIONE Si tratta di una villa romana, costituita da circa 20 ambienti articolati intorno a due peristili adiacenti, e nella quale sono stati rinvenuti anche resti dell’apparato decorativo, tra cui un frammento di statua raffigurante Dioniso con pantera. I vani posti a Nord risultano pertinenti alla pars urbana, della quale si sono identificati una zona termale, con annessa culina e praefurnium, e un grande triclinium attorniato da alcuni locali disposti secondo una pianta simmetricamente speculare; mentre la pars rustica doveva probabilmente svilupparsi nell'area non indagata, posta a Nord-Ovest. Un saggio di approfondimento effettuato nella parte Sud ha rilevato, inoltre, che la villa di età tardo repubblicana e imperiale era ubicata su un altro edificio più antico, la cui pianta appare leggermente divergente dalla successiva. Dai dati emersi nel corso dell'esplorazione sembra che la frequentazione del complesso residenziale presentasse cinque fasi di uso e una di abbandono, dal III a.C. al V-VI sec. d.C. La funzione produttiva dell'edificio, fin dal primo periodo di vita connesso allo sfruttamento agricolo del territorio, sarebbe desumibile dai frammenti di dolia, provenienti sempre dai livelli di obliterazione o riutilizzati nelle strutture successive
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500584951
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0