acquedotto
Si è individuata una grossa cisterna, orientata sull’asse E/O (m 11.56x7.32), divisa da un muro mediano in due grosse vasche orientate sull’asse NE/SO (m 7.32x5.53). I perimetrali della cisterna risultano messi in opera con un nucleo cementizio appoggiato alla parete del cavo di fondazione, mentre l’altra estremità è contenuta da un paramento in opera quasi reticolata. Il muro mediano è anch'esso in opera quasi reticolata. Nel settore centrale del muro è ricavato un passaggio, delimitato da stipiti in opera vittata sormontati da un arco a tutto sesto, che consentiva il passaggio del flusso d’acqua tra le due vasche. Il pavimento della cisterna è costituito da un massetto in opera cementizia misto a taglime di tufo, coperto da un pavimento in opus signinum; anche le pareti presentano il tipico rivestimento in spesso cocciopesto. A protezione della cisterna si dispone, tutto intorno ai suoi perimetrali esterni, un muretto in opera quasi reticolata del quale si conservano m 0.30 circa in altezza e che, considerata la larghezza, non doveva essere alto più di m 1.00 circa. Nell’angolo N/E del suddetto muretto è ricavato un vano, largo m 0.77, delimitato da stipiti in opera vittata, con una soglia in opus signinum. In un momento successivo, nella vasca occidentale della cisterna viene addossata alla parete Ovest e al suo rivestimento idraulico una scala che consentiva l’accesso alla cisterna. In questa fase il vano rinvenuto nell'angolo N/E del muretto esterno viene tamponato e quindi ne viene aperto un secondo, ubicato nell'angolo N/O in prossimità della scala, del quale si conserva solo il negativo della soglia di accesso. In fase con la cisterna e all'esterno di essa, ubicata nell'angolo S/O, è una piccola vasca a pianta rettangolare con orientamento NE/SO (m 2.39 x 1.29). La vasca è realizzata con i tre perimetrali in opera quasi reticolata, mentre per il lato orientale riutilizza il perimetrale occidentale del muretto esterno della cisterna. Anche in questo caso la vasca conserva il rivestimento idraulico lungo le pareti e un pavimento in opus signinum dove si conserva, nell'angolo S/O, un piccolo foro funzionale al deflusso dell’acqua. Ancora, sul lato opposto della cisterna, al centro del perimetrale orientale, è stata individuata una piccola cisterna di decantazione (m 2.40 x 1.86) realizzata anch'essa in opera quasi reticolata. In questo caso, però, i muri terminano in cresta con un profilo a bauletto. Il pavimento della struttura è in opus signinum, mentre si conserva in piccoli lacerti il rivestimento in cocciopesto delle pareti. Nel settore centrale del perimetrale orientale si conserva la canalizzazione di adduzione alla cisterna, proveniente da Est, che probabilmente proseguiva oltre il limite del saggio I. Nello stesso settore del perimetrale occidentale della piccola cisterna, ubicata alla stessa quota della canaletta di adduzione, è la canalizzazione del troppo pieno che scarica nella vasca orientale della grossa cisterna. L’intero complesso, cisterna e strutture annesse, non conserva tracce di copertura
- OGGETTO acquedotto
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CLASSIFICAZIONE
infrastruttura idrica
- AMBITO CULTURALE Ambito Romano
- LOCALIZZAZIONE Pozzuoli (NA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Via Fascione, Pozzuoli (NA)
- TIPOLOGIA SCHEDA Complessi archeologici
- INTERPRETAZIONE L’analisi dell’impianto di approvvigionamento idrico lascia supporre che si tratti di una struttura scoperta funzionale alla raccolta di acqua pluviale e del troppo pieno svolto dalla piccola vasca di decantazione posta ad Est di essa. Una funzione diversa viene suggerita per la piccola vasca ubicata all'esterno, nell'angolo S/O della grossa cisterna, che presumibilmente fungeva da abbeveratoio. L’impianto, risalente al I sec. a.C. come è deducibile dall'analisi delle strutture murarie, potrebbe far parte della villa individuata in uno scavo del 2013, ubicata poco più a Nord, in proprietà Marchionne (Dry Dream) ed essere funzionale all'irrigazione dei campi circostanti, la cui presenza è quantomeno suggerita dall'assenza di strutture nelle immediate vicinanze appartenenti al territorio della villa. Dall'analisi del materiale ceramico recuperato nel volume dei riempimenti di obliterazione dell'impianto è possibile collocarne la defunzionalizzazione nel corso della metà del III sec. d.C. L’abbandono è dovuto ad un evento naturale, probabilmente un terremoto, a giudicare dalla grosse lesioni individuate nei perimetrali e sul pavimento della grossa cisterna, come anche il cedimento strutturale dell’abbeveratoio staccatosi dal perimetrale occidentale. I dati di scavo attribuiscono ad una fase successiva i due piccoli tratti di fondazioni a cavo stretto in fase con una pavimentazione in cocciopesto, i cui tagli di fondazione hanno intercettato i livelli di obliterazione dell’impianto di approvvigionamento idrico
- SPECIFICHE DI REPERIMENTO A seguito della rimozione del piano di campagna e dei materiali moderni si sono individuate e svuotate numerose fosse di scarico moderne che hanno provocato inevitabilmente la rasatura e il taglio del giacimento archeologico sottostante. L’accumulo moderno copriva il deposito cineritico dell’eruzione del 1538 del Monte Nuovo che, a sua volta, aveva sigillato il piano di campagna sul quale sono state rinvenute tracce di coltivazioni della vite. Dopo aver asportato quest’ultimo strato sono state rinvenute tracce di frequentazione di età romana
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500584938
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0