lucerna bilicne (Loeschcke XIX)
Lucerna in bronzo bilicne a semivolute con becchi contrapposti. Corpo globulare, stretta spalla arrotondata inclinata verso il basso e disco rotondo definito da un orlo rilevato; ampio foro di alimentazione. Nel punto di connessione tra i becchiallungati a terminazione semilunata e la spalla sono una coppia disemivolute schematiche sporgenti dalla stessa. La lucerna è dotata di coperchietto dal profilo concavo-convesso, sormontato da una presa di forma ovoidale modanata e dotata di un foro passante al quale è collegata una catiniglia del tipo intrecciato a sezione quadrangolare. Sui becchi sono inoltrealloggiati due ganci utili a sostenere altre due catiniglie collegate, insieme a quella connessa al coperchietto, ad una tabula ansata dalle alette a coda di rondine. La sommità della tabula, forata, è collegata ad una lunga catenella di sospensione alla cui estremità è un anello i cui capi sono avvolti intorno alla verga. Basso piede ad anello sagomato
- OGGETTO lucerna bilicne loeschcke xix
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione
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MISURE
Diametro: 8.5 cm
Altezza: 4.5 cm
Lunghezza: 18.5 cm
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CLASSIFICAZIONE
STRUMENTI-UTENSILI-OGGETTI D'USO/ ILLUMINAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Parco Archeologico di Ercolano
- INDIRIZZO Corso Resina 187, Ercolano (NA)
- SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE depositi
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Esemplari di lucerne attribuibili alla tipologia a semivolute sono stati rinvenutiin tutto l'Impero. L'avvio di tale produzione è da porsi molto probabilmente in età claudia peroccupare poi tutto il I secolo d.C. e buona parte del II d.C. I dati di rinvenimentoe di diffusione in area vesuviana suggeriscono che queste fossero nel loromomento di massima diffusione al momento dell'eruzione.Nel caso della lucerna in esame, assai interessante risulta il valore documentario rivestito dalla tabula ansata iscritta. Essa fu collegata alla lucerna in una fase di riutilizzo, come si può dedurre dalla presenza di due fori praticatilungo i lati lunghi che obliterano parte del testo evidentemente già tracciato sulle due facce. La presenza dei due fori praticati sulle anse della tabula deve risalire invece ad una fase originaria, quando gli stessi dovevano probabilmente consentire, mediante l'utilizzo di due chiodini, l’affissione della tabella su di un oggetto ligneo. Il testo dell'iscrizione riferisce, in un caso, il nome del proprietario dell'oggetto, Hirpinus, un liberto imperiale, funzionario contabile e nell'altro, invece, la provenienza, cioè una statio Augusta (un ufficio amministrativo dove probabilmente erano riscosse le imposte) sita a Mediolanum, presso una porta della città, la Porta Vinaria.Piccole tavolette biansate di questo tipo, recanti il nome del proprietario al genitivo, sono assai diffuse nel mondo romano e generalmente applicate su piccoli oggetti di legno. Nel nostro caso, è verosimile che l'iscrizione riportante il nome di Hirpinus fosse quella originaria, apposta su un oggetto di sua proprietà; ad un momento successivo va probabilmente riferita la seconda, che riferisce il luogo al quale l'oggetto, sul quale la tavoletta era applicata, afferiva (la statio Augusta a Mediolanum). L'apposizione della tabula alla lucerna, come si è detto, è con tutta probabilità relativa ad una fase di ulteriore reimpiego, ma non è possibile stabilire con quali modalità essa fosse pervenuta nelle mani degli abitanti della Casa del Colonnato Tuscanico di Ercolano
- TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500062019
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Parco Archeologico di Ercolano
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia
- DATA DI COMPILAZIONE 1983
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2012
2021
2022
- ISCRIZIONI su una delle facce della tabula, centrata - HIRPINI/ AVG L/ A RATIONIBVS - lettere capitali - a incisione - latino
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
Fonti e documenti testuali (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0