Durante i lavori di realizzazione di un fabbricato rurale è stato danneggiato un sito archeologico. E'documentata la presenza di un'area cimiteriale: le tombe avevano copertura di lastre di pietra. Nel materiale di sterro depositato dopo i lavori sono affiorati inoltre blocchi lavorati, rocchi di colonne, elementi in pietra modanati, manufatti fittili, oltre ad accumuli di pietrame, laterizi, detriti vari. E' visibile in situ una soglia e sdi conserva per 6-7m una struttura muraria di conglomerato irregolare di pietrame e malta, ora diruta. In tale sito si ritiene si possa ubicare il cenobio di S.Vito in Valle con annessa cella di Sant'Agapito citata da più fornti. Il monastero benedettino occupava un'altura tra Isernia e Macchia d'Isernia; era delimitato intorno da una strada ancora visibile. Tra i beni di appartenenza dell'Abbazia erano il fiume Difesa, un tronco del fiume Cavaliere. Nell'area è attastata una frequentazione/insediamento in età romana; il riutilizzo di materiale romano in una fase insediativa medievale, cui è da riferire anche l'uso sepolcrale, è di rilevante interesse