infrastruttura idrica (cisterna)

Isernia, età romana

Al di sotto di una abitazione in vico Afflitto e parzialmente sotto il palazzo Milano Veneziale, si conservano le strutture di un'antica cisterna. E' costituita da due ambienti paralleli collegati, mediante scansioni regolari di piccoli archi voltati ora in parte tamponati. La copertura, a botte, è realizzata mediante centina lignea;il raccordo dei vani ha copertura a crociera. Una parete di fondo originaria è collegata alla volta con un ordito a doppia vela. All'estremità opposta è chiusa con una muratura posticcia. Le pareti lunghe sono dritte, con una sottile e irregolare risega nel tratto inferiore. Il tratto terminale meridionale risulta non agibile per ingombri detritici, manca per questo una totale definizione dell'edificio. Il nucleo della muratura delle strutture portanti e della copertura consiste in elementi lapidei irregolari, ciottoli arrotondati di piccola e media pezzatura e rari laterizi, per lo più frammenti di tegole di copertura di medie dimensioni, con leganti (pozzolana) di granulomentria grossolana. Risulta di struttura più regolare la muratura di spina, con laterizi disposti radialmente nelle armille di varchi di comunicazione. Le cortine solo a tratti riportano l'originario rivestimento di intonaco impermeabilizzante piuttosto decoeso. Si conserva traccia del livelli raggiunti dall'acqua. Il piano di fondo del vano occidentale presenta cordoli e muretti divisori irregolari. Lungo le pareti esterne dei vani "camini", in elementi di pietra irregolari e talvolta in laterizio, sembrano destinati alla raccolta delle acque. Non risulta ubicabile un eventuale accesso originario, ma forse una delle aperture destinate all'attingimento. Sono documentati interventi successivi, non puntualmente databili: di privatizzazione, con creazione di nuove aperture o di partizioni murarie; come depositi della rete idrica: Per un incanalamento di fognatura con conduttura in cotto di ampia sezione all'interno del vano occidentale. Questo presenta anche due muri in addossamento alle pareti laterali ed un rialzo artificiale dell'originario piano di calpestio. L'accesso attuale è una apertura praticata nella volta di uno dei vani. Pur non trovando il materiale edilizio impiegato puntuale rispondenza in situazioni della fase classica già documentata ad Isernia, lo schema planimetrico e le particolarità costruttive, la suddivisione funzionale in più ambienti e la seriazione ritmata di aperture di intercomunicazione e di decantazione sono propri di una cisterna di età romana

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