Nell’ambito delle attività di archeologia preventiva effettuate durante la realizzazione del Metanodotto Snam Biccari-Campochiaro, in Comune di Cercemaggiore Loc. Strada Comunale Calatosa, si è individuata un’area caratterizzata da una cospicua dispersione di materiale ceramico e lapideo in alta frequenza. Lo scavo stratigrafico ha permesso di individuare diverse evidenze antropiche relative a lacerti di strutture murarie e piani pavimentali. L’articolazione planimetrica dell’insediamento non risulta chiara a causa delle forti azioni di disturbo antropico moderno, ma è possibile documentare la presenza di una struttura muraria parzialmente conservata e costituita da materiale lapideo sbozzato di medie dimensioni legato da malta. A ovest e a sud-ovest della stessa si conserva parzialmente uno strato di piccole pietre calcaree, appena sbozzate e dagli spigoli arrotondati, disposte in piano a formare una superficie orizzontale. Con il procedere delle indagini, a nord-est, si è messo in luce uno strato costituito di piccoli frammenti di tegole di dimensioni simili tra loro, collocati in piano a formare una superficie orizzontale. Si tratta di un piano realizzato intenzionalmente, la cui funzione non risulta chiara. Il suo margine nord-est è ben definito e disegna un profilo curvo. Al di sotto di questo strato è stato messo in luce un altro livello, costituito di frammenti di ceramica disposti in piano a formare una superficie orizzontale, localizzato solo in una piccola zona a nord-est. Un ulteriore livello di tegole frammentate si sviluppa lungo la fascia est con orientamento nord-sud. Il sito ha restituito abbondante materiale archeologico: si tratta di frammenti di ceramica da fuoco, orli e pareti di olle in ceramica comune, ceramica a vernice nera, anse di anfora (di cui due con bollo impresso sulla parte superiore attribuibili ad anfore rodie), frammenti di grandi contenitori con decorazioni incise (linee trasversali e verticali), 8 pesi da telaio (di cui uno decorato con impressione a rosette). Sono stati rinvenuti frammenti di una coppetta decorata con rosette e volti di satiri, attribuibile a ceramica italo-megarese. Tutte le evidenze messe in luce nel sito si presentano solo in parte conservate e non sono chiaramente definibili le eventuali relazioni che intercorrono tra loro