cippo/ funerario

Roma, SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ II a.C.-I fine/ inizio

Il blocco, privo di modanature, presenta sommità in parte centinata. L’esemplare in esame, del tutto simile ad altri presenti nel giardino (nn. 1201364002, 1201364045) potrebbe essere identificato come un piccolo cippo o segnacolo, anepigrafe, forse in rapporto ad uno degli edifici sepolcrali che dovevano essere collocati in questa zona a delimitazione dell’area di proprietà. Nell’ambito di Villa Sordi vi sono altri blocchi squadrati in travertino che potrebbero appartenere ad una o più strutture in opera quadrata forse collegabili a qualche edificio funerario collocato in questa fascia fuori Porta Capena all’intersezione tra le vie Latina e Appia

  • OGGETTO cippo/ funerario
  • MATERIA E TECNICA travertino/ levigatura
  • MISURE Altezza: 32 cm
    Larghezza: 23 cm
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa Sordi
  • INDIRIZZO Via Druso, 45, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per il tipo di materiale, il travertino, gli studi hanno dimostrato che fino alla seconda metà del I secolo a.C., il tufo e il travertino, spesso in abbinamento all’opera cementizia, costituiscono i materiali più impiegati, talvolta in grandi blocchi (cfr. C. Giatti, Architettura e linguaggio decorativo del monumento funerario: modelli culturali e forme di rappresentazione a Roma tra II e I secolo a.C. in Tradizione e innovazione. L'elaborazione del linguaggio ellenistico nell'architettura romana e italica di età tardo-repubblicana. Studi Miscellanei 35, 2011, p.36). Oltre che elementi costitutivi del paramento di un edificio, blocchi parallelepipedi completati alla sommità da modanature lisce possono ricordare per la forma del tutto simile esemplari provenienti dal tumulo degli Orazi dove costituivano la merlatura del monumento (cfr. P. Montanari, Sepolcri circolari di Roma e Suburbio, Roma 2009, pp. 41-42, fig. 24), oppure potevano essere collocati ai piedi del monumento disposti ad intervalli regolari per le offerte funebri (cfr. Montanari, op. cit., p. 42). Cippi centinati in pietra locale sono diffusi in particolare dalla metà del I secolo a.C. in poi, e fanno riferimento ad areali di pertinenza familiare costituendo un vero e proprio atti di proprietà (cfr. J. Ortalli, Monumenti e architetture sepolcrali di età romana in Emilia Romagna, in Monumenti sepolcrali 1997, p. 373)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201364057
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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