pilastro/ fusto

Roma, SECOLI/ I a.C

Rimane un blocco a sviluppo verticale che presenta in alto una incorniciatura formata da listello e gola. Il lato sottostante del blocco doveva essere ornato da una probabile corona di cui restano labili tracce. La corona è un elemento decorativo diffusissimo sulle are votive o funerarie, di cui può costituire anche l’unico ornamento, oppure ornare le facce secondarie o ancora lo spazio frontonale del coronamento (cfr. M.E. Micheli, in MNR, I, 7, 1, Roma 1984, pp.237 239). La corona è frequentemente presente perché insieme alla palma, rappresenta un chiaro simbolo di fede nella vittoria sulla morte, oltre che di una vittoria meritata nella vita (cfr. un altare del Museo Nazionale Romano: A Manodori, in MNR, I, 2, Roma 1981, pp. 29-30; altro altare funerario con corona molto rilevata di foglie di quercia come la precedente: MNR, I, 2, Roma 1981, pp.33-34). Nell’ambito di monumenti sepolcrali possiamo ricordare per la forma del tutto simile anche alcuni blocchi in peperino più alti dell’esemplare in esame provenienti dal tumulo degli Orazi che dovevano costituire la merlatura del monumento (cfr. P. Montanari, Sepolcri circolari di Roma e Suburbio, Roma 2009, pp. 41-42, fig. 24), oppure da collocare ai piedi del monumento disposti ad intervalli regolari per le offerte funebri(cfr. Montanari, op. cit., p. 42) e molto probabilmente, per delimitare il confine dell’area di pertinenza del sepolcro stesso. In mancanza di dati utili ad esprimere una datazione, per l’uso del peperino il blocco si può collocare ancora in età repubblicana nel I secolo a.C

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