Il frammento consiste probabilmente nella parte sinistra di un sarcofago su cui sono visibili le tracce di una figura alata. Dell’ala si conserva un breve tratto con piume a terminazione oblunga sottolineate unicamente da una profonda incisione centrale. La figura alata, di cui è visibile solo la spalla e il fianco destro, doveva trovarsi in volo con l’ala spiegata in atto di sostenere probabilmente un clipeo centrale. Questa interpretazione permette di collocare sul lato opposto, in posizione speculare, la presenza di un altro erote alato e di inserire il frammento nell’ambito di quella classe di sarcofagi con coppia di eroti clipeofori (con clipeo contenente l’immagine del defunto) o sorreggenti la tabula destinata all’iscrizione funeraria. Tale modello iconografico fu estremamente diffuso ed utilizzato in special modo per i sarcofagi infantili fra l’età antoniniana e il III secolo d.C. Per la sommarietà descrittiva dell’ala conservata il piccolo frammento può essere assegnato alla fine del II, prima metà del III secolo d.C. (per un simile trattamento dell’ala cfr. un sarcofago del Museo Nazionale Romano: Sapelli 1988, pp. 217-218)