statua/ busto

Hermes Crioforo, Roma, PERIODIZZAZIONI/ ARCHI DI PERIODI/ età romana imperiale

Rimane parte di un busto maschile nudo in cui sono evidenziati solo i pettorali con le braccia conservate in parte dopo l’attacco con la spalla. Il retro mostra la schiena massiccia della figura ed appare ben visibile che sulle spalle doveva trovarsi un oggetto o animale. Si potrebbe ipotizzare di trovarsi in presenza, sia pure considerando le dimensioni e lo stato di conservazione del frammento, di un crioforo, forse di una rappresentazione di Hermes crioforo, un torso del quale, con testa sormontata da riccioli arcaistici e ariete sulle spalle, è conservato nel Museo Barracco (cfr. M. Nota, Parte superiore di statua di Hermes Kriophoros, in Aurea Roma 2000, pp. 651-52 con bibl. prec.). Il dio, come portatore di ariete era venerato, secondo le fonti, nella città di Tanagra, per aver salvato la città da una terribile epidemia compiendo un giro delle mura proprio con un ariete sulle spalle. L’avvenimento veniva celebrato annualmente facendo ripetere simbolicamente il gesto ad un efebo della città. La copia del Barracco, rinvenuta vicino a Roma in una catacomba, è stata interpretata come una riproduzione tarda (II sec. d.C.) di un bronzo greco del V secolo a.C. opera di Kalamis, anche se non vi è accordo per questa attribuzione tra gli studiosi e, si è anche supposto dal luogo di rinvenimento, che potesse essere stata qui venerata come “pastor bonus”. Dal confronto appena analizzato si può ipotizzare che le braccia del torso, la cui parte iniziale sembra per entrambe essere portata lungo il corpo, si piegassero per convergere sul petto al fine di trattenere l’ariete o l’agnello la cui testa, di cui sembrano visibili alcuni tratti (occhio e orecchio) si trova a sinistra del capo di Hermes, mentre si notano le zampe posteriori, per lo meno il loro attacco, sulla spalla destra del dio. Nessuna tipo di lavorazione caratterizza il vello dell’animale che nelle altre statue di pastori appare ben evidenziato, ma si potrebbe attribuire all’estrema corrosione del reperto. Non sembra possibile identificare il nostro reperto come una statuetta di pastore crioforo per l’assenza della tunica, generalmente corta e manicata, riscontrabile quasi sempre nelle statue con tale soggetto che, seguendo la tradizione dell’Hermes, reca sulle spalle l’ariete. Lo stato di conservazione del frammento di busto non permette un preciso inquadramento cronologico. L’opera si può assegnare genericamente all’età imperiale romana

  • OGGETTO statua/ busto
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
  • MISURE Altezza: 33 cm
    Larghezza: 34 cm
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa Sordi
  • INDIRIZZO Via Druso, 45, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pastore crioforo ebbe un’ampia diffusione nell’iconografia tardo tardoantica per la diffusione di nuove esigenze spirituali che vedevano la vita bucolica come l’unica salvezza alla vita cittadina priva di valori mentre per il mondo cristiano il pastore interpretato come Cristo Salvatore rappresenta la salvezza per il credente (cfr. Salvetti 2000, p. 339; Del Moro 2000, p. 339. Per il significato del Buon Pastore nel Cristianesimo cfr. Temi di Iconografia Paleocristiana 2000, pp. 138-139 s.v.)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201363847
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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