stele/ funeraria
Sulla lastra rimane parte di una figura maschile vestita con una tunica manicata drappeggiata in vita coperta da un mantello (sagum) affibbiato sulla spalla sinistra. Il braccio destro è piegato con la mano portata sul petto atteggiata nel gesto oratorio con indice e medio distesi e mignolo ed anulare piegati. Il braccio sinistro è, invece, coperto dal mantello da cui fuoriesce soltanto la mano sinistra rivolta verso il basso con il dito indice e l’anulare divaricati e appoggiata sull’impugnatura della spada appesa al fianco. Il fianco sinistro della lastra in esame è occupato dalle pieghe del mantello che scendono verticalmente, prive di profondità. Sulla destra dell’uomo è un oggetto o figura di difficile interpretazione, forse la criniera di un cavallo o forse un elemento vegetale che doveva occupare la lastra su questo lato. Data la limitatezza del frammento si potrebbe ipotizzare la sua appartenenza ad una stele funeraria oppure ad un sarcofago della cui decorazione resta solo il personaggio, che si qualifica come militare in ragione degli abiti indossati e della presenza della spada. La tunica indossata dall’uomo, inoltre, si può identificare con quella tipica dei miles dell’alto impero di derivazione celtica o germanica che generalmente giungeva fino al ginocchio e comportava l’adozione di scarpe chiuse (per alcuni esempi cfr. le stele dei militari di Aquileia in I giorni dell’angoscia 2015, schede II, 1-5, pp. 389-391). Il personaggio militare che è possibile identificare come il protagonista della scena, sia nel caso di un sarcofago e a maggior ragione se avesse occupato la fronte di una stele, viene qui rappresentato nel tipico gesto oratorio con cui il defunto intendeva sottolineare la sua dedizione allo studio e alla filosofia pur vestendo ancora i panni del soldato. Non si è qui ancora qui giunti all’estremizzazione nel comunicare le aspirazioni del defunto come avviene nella protezione di sepoltura conservata nel Museo Nazionale Romano dove in un contesto tipicamente militare viene calato un protagonista in abiti civili con toga e umbo (Musso 1984, pp. 390-392, XIII, 3) di cui così si sottolineava in tal modo la contrapposizione tra vita attiva (militare) e contemplativa (filosofia). L’analisi stilistica in considerazione del trattamento schematico della figura con panneggio dalle pieghe geometriche può portare ad una datazione inquadrabile nell’ultimo ventennio del III secolo d.C. anche osservando i tipici tratti di marmo tra gli elementi della figura alla destra del protagonista
- OGGETTO stele/ funeraria
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MATERIA E TECNICA
MARMO BIANCO
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MISURE
Profondità: 15 cm
Altezza: 28 cm
Larghezza: 34 cm
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa Sordi
- INDIRIZZO Via Druso, 45, Roma (RM)
- TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201363835
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0