rilievo

Roma, PERIODIZZAZIONI/ Storia/ Eta' moderna

Nella parte superiore della spessa lastra, a rilievo, si nota la testa di un fanciullo, dalla guance paffute e, per quanto sia possibile osservare dato il cattivo stato di conservazione, dai capelli lunghi e riccioluti, soprattutto sulle tempie dove le ciocche si rigonfiano vistosamente. Ai lati della testa si impostano le ali che passano sotto il capo del fanciullo, immediatamente a contatto con il mento, qui trattate con grande risalto plastico. Il piumaggio è ben differenziato, ciascun elemento spicca separato da sottili incisioni. Dalla sommità esterna delle ali partono i capi di una ghirlanda che incurvandosi passa parallelamente sotto le ali occupando lo spazio del campo rimasto libero. Le estremità della ghirlanda, formata da pomi e fiori a calicetto, ricadono rettilinee presso i bordi della lastra. Per il tipo di iconografia e per il trattamento del soggetto, la testa isolata di un cherubino alato, il rilievo può essere attribuito ad età moderna, probabilmente la sua originaria collocazione deve essere ricercata in ambito cultuale. Infatti i cherubini alati possono essere utilizzati quali ornamento di pilastri, recinti corali e cappelle nelle chiese, ma il motivo, altamente decorativo poteva essere impiegato anche per ornamento di mobili ed arredi sacri. Anche nell’architettura pubblica le teste alate potevano contribuire all’arredo urbano come nel caso della vasca di fontana con tre testine alate, di scalpellino toscano, appartenente alla metà del XVI secolo, collocata in Piazza della Chiesa Nuova (D. Gallavotti Cavallero 2008, p. 276, n. 51). Nell’architettura privata puttini alati e ghirlande ravvivano ed arricchiscono palazzi nobiliari nelle loro fastose decorazioni come nei dipinti del soffitti di Palazzo Rondini in Roma (cfr. Palazzo Rondinini 1983). Interessante l’abbinamento del cherubino con la ghirlanda, tema iconografico ampiamente utilizzato nel mondo antico ad esempio dove i puttini, in piedi posti ai lati sorreggono ricche ghirlande cui possono essere appesi nastri svolazzanti che riempiono il campo decorativo (per il tema cfr. Honroth 1971, passim). Il blocco è del tutto simile, anche nelle dimensioni, ad un altro posto sempre nel giardino della villa

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'