Ferleta (insediamento insediamento naturalmente difeso)

Tarquinia, età del bronzo finale

L’insediamento antico occupava la sommità, conformata a schiena d’asino e con superficie di circa 3 ettari, di un’altura isolata da ripidi pendii, che raggiunge quota 145 m s.l.m. La collina, costituita da depositi sedimentari marini, è posta nella valle del Fosso Leona, sulla riva destra di questo. Essa risulta delimitata ad E dal fosso Leona, a N, a S e a SO da due affluenti dello stesso. Numerosi frammenti ceramici e resti di strutture sono visibili in particolare sulla parte più alta dei versanti del rilievo, messi in luce da fenomeni erosivi, che facilitano l’attività di scavo clandestino. Particolarmente importante è la presenza sul lato settentrionale dell’altura di un opera artificiale costituita da un profondo fossato con terrapieno coronato da pietrame a secco sul lato interno. Sulla base dei reperti raccolti in superficie la prima occupazione del sito va inquadrata nella fase avanzata del Bronzo medio, ma il momento di maggior sviluppo si colloca nel corso del Bronzo finale, periodo nel quale potrebbe essere stata occupata anche la parte più settentrionale della sommità, subito a N del vallo. Difficile risulta invece datare con certezza l’abbandono dell’insediamento: mentre tra i materiali sulla sommità sembra assente la prima età del ferro, alcuni frammenti provenienti dal pendio occidentale e notizie senza riscontro scientifico indiziano la presenza di tombe, sia ad inumazione che ad incinerazione, da riferire a questo periodo; da ultimo è stato raccolto in questa zona un frammento di elmo ceramico a calotta con decorazione a pettine

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