torso

Roma, SECOLI/ III

Statua maschile stante, gravitante sulla gamba destra, gamba sinistra flessa, arretrata e leggermente scartata di lato; entrambe le braccia sono discoste dal corpo e in ciascuna mano si conserva un'elsa e un fodero di spada; la testa è volta a destra. Il torso antico colossale, di impronta policletea, utilizzato per la creazione di questa statua, causa lo stato di frammentarietà, non è il maggiore per dimensioni assolute, tra quanti impiegati nelle nove statue del cortile di Palazzo Mattei, ma lo sarebbe forse stato, se integro; di certo nella sua redazione moderna, la statua supera in altezza, seppure non di molto, l’altro torso colossale, restaurato come “Costantino”. Ciò può essere considerato indicativo del particolare valore celebrativo o, almeno, del particolare rilievo, che le si volle attribuire, connesso al suo carattere di statua-ritratto. Le dimensioni della statua, dunque, collimerebbero con quanto sembra essere chiaramente desumibile dalla testa opera di uno scultore seicentesco. Nessun intento di idealizzazione traspare da questo volto di anziano, nel quale le rughe e la caduta dei muscoli facciali, l’infossarsi delle guance sono resi da un ininterrotto spostamento dei piani, secondo una cifra stilistica che ci sembra peculiare e che può trovare confronti nella ritrattistica del tempo. La foggia della capigliatura depone anch’essa a favore del ritratto; è noto che nella ritrattistica del tempo talora le acconciature maschili imitavano quelle antiche, (contrariamente a quelle femminili, mai imitate): in tal caso l’acconciatura con ogni evidenza non imita modelli antichi né vi si ispira. Dal punto di vista strettamente stilistico-formale, parla un linguaggio chiaramente seicentesco anche il panneggio, un panneggio orizzontale, assolutamente anticlassico, che non si piega all’antica, per quanto profondamente, ma piuttosto sprofonda in un movimento verso l’interno, il tipico panneggio trafitto beniniano, fatte salve, naturalmente, le differenze qualitative. La statua è datata al III sec. d.C., quando le statue colossali divengono più frequenti

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'