Il rilievo, che costituiva il fianco di un sarcofago, è noto attraverso disegni del Rinascimento (Windsor, II, 66; XVIII, 66). Al tempo del Bartoli (v. sopra) si trovava nella collezione della Valle, forse poi fu nella raccolta Mattei (il Matz-Duhn non ne è certo), quindi nella collezione del Drago; una replica moderna si trova al Louvre. A sinistra, seduta su una roccia, è una fanciulla vestita di chitone altocinto sul quale è un mantello, con la mano destra poggiata sul sedile e la sinistra poggiata sul volto. Questo è completamente nascosto nel mantello nel gesto di piangere. Dinanzi a lei è accovacciata una ancella vestita con una tunica che le lascia scoperta la spalla sinistra, che con una spugna le deterge i piedi. Tra le gambe delle due figure è in terra un otre rovesciato. Lo sfondo è occupato da una tenda che pende da sinistra a destra. Questa scena per la difficoltà di interpretazione ha avuto da tempo diverse spiegazioni. La tristezza della fanciulla lascerebbe pensare a preparativi per le nozze, nel rimpianto per la perduta giovinezza e verginità. Più che tristezza, però, sembra evidente qui una disperazione nella consapevolezza di incombenti sciagure. Inoltre si conserva, attaccato a questo, un piccolo frammento del lato lungo del sarcofago con una figura di Erinni, persecutrice per tragici eventi e rimorsi, che darebbe valore alla ipotesi di una scena di disperazione. Tale è stata anche l'interpretazione degli esperti della commissione che ha proposto la valutazione del pezzo (P. Arias, G. Becatti, E. Paribeni)