Grande frammento di fronte di sarcofago con clipeo centrale e geni delle stagioni, tipologia molto comune in età tardo antica. Eccezionale la presenza nel clipeo, dalla spessa cornice liscia, di una grande menorah a bracci curvilinei globulari, priva di fusto, con base a tripode e lucerne finali ben riconoscibili. Il clipeo è retto da due Nikai retrospicienti, che guardano geni stagionali alati. Si conserva per intero solo quello di sinistra, nudo e scalzo con mantello affibbiato sulla spalla destra; regge con la mano destra una cornucopia ricolma di frutti, con la sinistra due volatili, probabilmente colombi. Gli attributi permettono di identificarlo nell'Autunno. Alla sua sinistra si conserva parzialmente un altro genio: rimangono lembi del mantello, la gamba e il braccio destri; la mano tiene per le zampe posteriori una lepre. Si tratta con ogni probabilità dell'Inverno. Sotto il clipeo centrale lo spazio di risulta è occupato da una scena di ispirazione dionisiaca: tre eroti pigiano l'uva in una lenòs a protomi leonine; altri eroti sono presso le gambe di Autunno. Il rilievo è alto, abbondante l'uso del trapano corrente