Nel 1978, durante lo sbancamento per la costruzione della Chiesa di Santa Maria Immacolata, in località Tavernelle vennero alla luce resti consistenti di strutture murarie di età romana. Ulteriori scavi e indagini permisero di identificare un edificio con corte porticata nel lato prospicente la Flaminia, ambienti rettangolari lungo gli altri tre lati, un tempietto ed una pars rustica rivolta verso la campagna. L’edificio di culto sopracitato è una piccola edicola quadrata con due colonne in facciata, da qui proviene una testa di giovinetto con cappello frigio interpretato come Attis, dio associato al culto di Cibele/Magna Mater, probabilmente la divinità titolare del monumento. Nel 1985, i lavori di sistemazione dell'area antistante alla chiesa parrocchiale hanno consentito di rimettere in luce un ampio tratto di massicciata attigua al basolato stradale della Flaminia romana, già parzialmente visibile a monte della strada statale. L'intera area è stata sottoposta a vincolo archeologico ed è indicata con la Sigla AA198 nell’apposita cartografia regionale