A Monte Varmine, presso colle Pozzetto (versante meridionale del colle), nei terreni del colono Romanelli Luigi (1900 ca, non è stato possibile localizzarli), secondo il Polini si rinvennero due fondi di capanna circolari di circa 2,80 m di diametro posti a circa 1,20 m dal p.d.c. con tracce di terreno concottato e di "frammenti di terra impastata aventi da un lato alcune insolcature e impronte". Associate a queste tracce rinvenne industria litica - tra cui un martello - e tracce di fusione di bronzo. Sono stati rinvenuti inoltre due frammenti di ceramica con decorazione a intaglio riferibili all'età del bronzo. A una quota superiore sepolcri piceni associati a frammenti di tegole, di grossi e piccoli contenitori un frammento di ceramica "portante un brano di antichissima iscrizione picena". Si rinvennero inoltre frammenti di terra sigillata bollata (RASINI), un piedino di statuetta bronzea, una moneta fusa di forma discoidale allungata. La moneta aveva il dritto piuttosto globoso, con raffigurata una rozza testuggine, mentre il rovescio, piatto, una ruota a sei raggi a rilievo molto leggero e fra tre raggi un globetto per ogni spazio. Del peso di 48 grammi probabilmente si tratta di un sestante in bronzo databile all'età della prima guerra punica. Sempre pertinenti a età romana sono ulteriori elementi ceramici (vernice nera, ceramica comune, dolia), fittili (frammento di tegola con marchio -illeggibile- entro cartiglio e motivo ornamentale a palma, frammento di tegola con marchio di fabbrica entro cartiglio "Avill Gemel") e metallici (un peso da telaio in piombo 700 g, un chiodo in bronzo). E' riportata inoltre la notizia della presenza di resti murari