Nel 1976 in località Bore dell'Aso, a seguito di smottamenti del versante collinare dovuti alla pioggia, vennero in luce i resti di un arco a tutto sesto in mattoni legati da malta di calce che costituiva l'ingresso a una galleria che prosegue all'interno della collina in direzione NE-SO. La luce dell'arco è di circa 1,80 m e lo spessore della ghiera di m 0,30; risultava visibile solo la parte superiore della spalla destra. La mancanza di frammenti ceramici nei pressi dell'evidenza non ha permesso di precisarne la collocazione cronologica, tuttavia è possibile possa essere attribuibile a età romana