Chiesa di San Cipriano (strutture per il culto edificio di culto)

Beverino, ca XIII - ca XIII

Le strutture murarie della chiesa romanica di S. Cipriano si trovano nella frazione omonima, sulla sponda sinistra del torrente Graveglia, e sono visibili alla base di un oratorio di epoca moderna, che ne ingloba l’impianto, in adiacenza dalla Strada Provinciale N. 17. Secondo l’opinione prevalente tra gli studiosi, la chiesa di S. Cipriano è identificabile con la cappella di Beverino, attestata nelle decime bonifaciane alla fine del XIII secolo quale dipendenza della pieve di S. Prospero di Corongiola (Vezzano Ligure). Dell’edificio di culto, interrato da potenti depositi alluvionali, emergono la porzione superiore dell’abside, parte del perimetrale meridionale e della facciata. L’abside, riutilizzata come base del campanile del successivo oratorio, presenta una tessitura muraria in conci squadrati di media pezzatura e si connota per la presenza di tre monofore strombate, individuabili soltanto nella loro porzione superiore a causa del consistente interro, e da coronamenti in stile romanico. Il perimetrale meridionale, parzialmente visibile alla base della facciata del più tardo oratorio, presenta un paramento in bozzette apparecchiate su filari orizzontali, così come la muratura ancora leggibile sul lato occidentale, in cui è forse rintracciabile parte del paramento della facciata originaria. L’impianto romanico, con planimetria quadrangolare e orientamento canonico ovest-est, è ancora individuabile nello sviluppo planimetrico del successivo edificio di culto, evidenziando una lunghezza complessiva di circa 11,5 m e una larghezza di 6,5 m circa. Secondo la tradizione erudita locale, ripresa anche da U. Formentini, attorno alla chiesa di S. Cipriano, posta lungo un’importante viabilità di fondovalle e in capo a un guado sul torrente Graveglia, si sarebbe sviluppato il primo nucleo di Beverino, connotato come insediamento stradale, mentre soltanto in una fase successiva venne edificato il castrum sulla collina vicina, attestato nelle fonti archivistiche a partire dal 1202. In conclusione, sebbene non si disponga al momento di un consistente complesso di dati, le caratteristiche architettoniche del primitivo edificio di culto e gli aspetti topografici e geomorfologici dell’area, contraddistinta da potenti apporti alluvionali, evidenziano il particolare interesse archeologico del sito, al quale si attribuisce un elevato potenziale informativo. Il considerevole interro permette, infatti, di ritenere verosimilmente integra la stratificazione archeologica connessa alla fondazione e all'utilizzo dell’edificio di culto, nonché alla frequentazione antropica dell’area circostante

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