BEUDO E RESTI DI ATTIVITA' AGRICOLE (canalizzazione, infrastruttura idrica)

Santo Stefano Al Mare, XVIII

Alla periferia settentrionale del centro storico di Santo Stefabo al Mare, in un'area che si estende verso oriente sino al tratto terminale del Rio Torre, sono stati fatti interessanti ritrovamenti. E' stata messa in luce, sul limite sud dello sbancamento per la costruzione di un albergo, una canaletta, realizzata con copertura di lastre e due spallette di pietre a secco e mattoni da interpretare come probabile "beudo", che si dirigeva verso il torrente e l'abitato in direzione SE. E', inoltre, venuto alla luce un lacerto di muro con lo stesso allineamento del "beudo", conservato per la lunghezza di circa 5 m con un solo paramento a vista verso est. Tale muratura è formata da conci solo sbozzati disposti in maniera piuttosto caotica e abbondantemente immaltati, che poggiano su una fondazione costituita da un solo filare di conci più grandi, leggermente aggettante, e avente funzione di contenimento del versante. Lungo tale muratura si addossa un piano stradale costituito da un livello di ciottoli arrotondati, di cui restano pochi lacerti, tagliati dalla successiva muratura moderna. Verso nord il manufatto risulta diroccato, in particolare il suo lato meridionale poggia contro una struttura completamente rasata e solo parzialmente conservata, interpretabile come una vasca. Sono inoltre stati ritrovati diversi basamenti ed in particolare è stato messo in luce, più a monte, un basamento in pietra e mattoni di una probabile fontana (o ninfeo) sulla cui parete di fondo, da tempo demolita, si conservava un affresco con figura umana panneggiata. A NE si conservano i resti di una grande vasca per la raccolta dell'acqua, dalla quale si dipartiva una canaletta sotterranea verso est. Le strutture rinvenute facevano tutte parte del giardino e degli orti di una villa nobiliare, già di proprietà della famiglia Filippi nel XVIII sec., ubicata a sud della vecchia ferrovia all'interno della quale si conserva ancora, nelle fondazioni, un pozzo d'acqua dolce con specchio d'acqua di 7-8 m di profondità. I materiali ritrovati sono: un isolato reperto di età romana, ceramiche di età medievale (graffite monocrome) e più abbondanti le ceramiche databili tra '500 e '700 (graffita a stecca, graffita policroma valdarnese, maiolica ligure a smalto berettino, bianco-blu e policroma, Taches Noires, ingobbiate ed invetriate da fuoco) e quelle riferibili all'età moderna sia di produzione ligure (pentolame da fuoco invetriato, catini ingobbiati e maculate), sia di produzione provenzale (giare da olio e ingobbiate in bicromia giallo-verde)

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