A seguito di lavori di scasso per la posa in opera di una vasca di acquedotto sulla sommità del colle di Sant’Anna di Pedecastello in località Castion (Belluno) sono emersi nel 1977 i resti di un doppio muro ad angolo di conglomerato di mattoni e pietre tagliate legati da coementum. Tra i due muri un riempimento di terriccio di 40 cm. Il paramento di entrambi i muri è ben costruito con pietre squadrate e ben connesse. Durante l’immediato sopralluogo della Soprintendenza, il muro è stato visto continuare sotto la coltre erbosa per un’ulteriore ventina di metri e si è potuto recuperare del materiale ceramico databile tra il VII-VIII e l’XI-XII sec. d.C. Data l’importanza del ritrovamento la Soprintendenza riuscì a condurre delle indagini archeologiche tra il 1980 ed il 1982 che hanno permesso di meglio circostanziare l’entità del ritrovamento: la struttura individuata nel 1977 ingloba una struttura precedente (con un orientamento diverso) e a sua volta è sovrastata da una struttura di terza fase, di cui sono visibili per un breve tratto solo le fondazioni. L’attenta analisi stratigrafica ha permesso di individuare (dal basso verso l’alto) un primo livello di frequentazione connesso alla costruzione della struttura di prima fase, da identificarsi con un edificio di almeno due piani distrutto probabilmente da un incendio, sulla quale si imposta successivamente una possente struttura difensiva (muri di quasi 4m di spessore), che porta, sopra i livelli di crollo e distruzione, tracce di una terza fase costruttiva. I materiali recuperati pongono l’intervallo di tempo testimoniato dalle strutture tra l'alto Medioevo e la fine del XIII sec. d.C. In un’area marginale della collina sono stati poi indagati altri resti murari, le cui fondazioni avevano sconvolto un sottostante livello antropico di età del Bronzo medio-recente (punte di freccia in selce ed alcuni reperti ceramici)