Castelliere di Noàl (sito pluristratificato)
Il sito di Noàl di Sedico sorge sulla parte terminale di un’ampia dorsale all’imbocco della valle del Cordevole. Si tratta di un sito pluristratificato che vide una frequentazione di epoca protostorica con la costruzione di un castelliere per poi venire nuovamente insediato in epoca medievale. Ritenendolo il luogo sul quale sorgeva il leggendario “Castello dei Mirabei” il parroco di Sedico intraprese nel 1986 uno scavo a mezzo meccanico alla ricerca dei resti dell’antica struttura. Subito il sottosuolo rivelò la presenza di resti murari, alcuni legati con malta e altri a secco, e una quantità di reperti ceramici (recuperati poi da Mondini) che si riferivano alla protostoria ed all’età medievale-rinascimentale. Venuta a conoscenza dello scavo clandestino la Soprintendenza fece bloccare l’intervento e dispose la protezione delle strutture per poi, nel 1994, ottenere i finanziamenti per una prima campagna di scavo. Il sito venne attrezzato ad area archeologica nel 2000 ed è stato oggetto di scavi (a cadenza quasi annuale) fino al 2013. Dal 2011 l’area archeologica è diventata un parco archeologico didattico. Il primo momento di strutturazione dell’abitato è da porsi in un momento pieno del Bronzo Recente quando il pianoro roccioso di forma ellissoidale venne munito di un terrapieno con paramento murario verso la sella di Noal e probabilmente circondato tutt’intorno da palizzate lignee per una superficie abitabile di circa un ettaro. Immediatamente a nord dell’abitato si sono riscontrate tracce di attività agrarie di epoca protostorica. L’attività metallurgica in questa prima fase è attestata dal rinvenimento di manufatti frammentari per la rifusione, da scorie di fusione e da lingotti di metallo semilavorato. Al passaggio tra Bronzo Recente e Bronzo Finale l’abitato viene dotato di strutture perimetrali in muratura a secco su tre lati (quello orientale è naturalmente protetto dal versante scosceso) e il terrapieno di Bronzo Recente viene ulteriormente rinforzato. Lo scavo di un fossato perimetrale e l’aggere costruito col terreno di risulta e ancorato alla struttura di Bronzo Recente completa la strutturazione del sito come vero e proprio castelliere. Di questa fase è una struttura legata all’attività metallurgica, che dovette aumentare di scala rispetto al periodo precedente. All’interno di questa struttura si sono trovati parecchi frammenti di lamina, alcuni dei quali con orlo e ribattini che hanno permesso di riconoscere l’appartenenza dei frammenti ad almeno una piccola situla con confronti che vanno dagli altri siti veneti coevi alle regioni a nord delle Alpi e dell’Europa centro-orientale, prova che il castelliere di Noàl era inserito nei circuiti di scambi a lungo raggio dell’Europa del XII-XI sec. Dopo un periodo di probabile perdita d’importanza dell’abitato a cavallo del X e IX sec. a.C., il castelliere subisce una radicale ristrutturazione con l’erezione di due strutture in pietra e terra (rilievo A a nord, rilievo B a sud) collegate da un sistema argine/fossato sul lato ovest del sito (a ricalcare l’andamento di quello di età del Bronzo) che può essere datato tra il IX e l’VIII sec. a.C. In questo periodo Noàl fa presumibilmente parte di un sistema di castellieri a controllo di entrambi i versanti idrografici della valle del Piave (oltre a Noal di Sedico, San Pietro in Tuba, San Gregorio nelle Alpi – Suppiane, Castel de Pedena). Il sito subì un grosso incendio ma le possenti strutture difensive vennero ripristinate secondo le medesime tecniche costruttive. I dati di scavo attestano che il castelliere rimase in vita per gran parte della seconda età del Ferro per poi essere definitivamente abbandonato. Dopo un lungo iato durato diversi secoli, il colle venne probabilmente rioccupato nel VII sec. d.C. con una serie di apprestamenti difensivi testimoniati dagli scavi archeologici ma difficili da leggere nel loro complesso. Diverso è il caso della fase di età medievale, per la quale il quadro offerto dalle ricerche appare piuttosto esaustivo: i due rilievi persistevano ancora e la sommità del pianoro era cinta da una cortina muraria costruita direttamente sulla roccia sul versante est e sull’argine su quello ovest a racchiudere, tra i due rilievi, uno spazio leggermente depresso. Sul rilievo settentrionale sorgeva una postazione di controllo costruita in materiale deperibile, mentre su quello meridionale era stata innalzata una torre in pietra. Nell’area depressa centrale sorgevano strutture in materiale deperibile per il ricovero di uomini e animali attorno ad una depressione nella roccia che ancora oggi raccoglie le acque meteoriche. Nella seconda metà del XII al Vescovado di Feltre sale in cattedra Drudo da Camino che nomina avogaro Gabriele da Camino. Quest’ultimo era riuscito, con alleanze matrimoniali, ad incunearsi in valbelluna, attraverso una linea di fortificazioni che contavano, in sinistra Piave, sia Zumelle che Casteldardo e Mirabello (Noàl) in comune di Sedico. Nel 1196 la spregiudicatezza politica dei da camino provoca una guerra con bellunesi e feltrini, che conquistano in successione il castello dei Mirabei a Noàl di Sedico, Casteldardo e alla fine Zumelle
- OGGETTO sito pluristratificato
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MISURE
Circonferenza fianchi: 40580687 mq
- AMBITO CULTURALE Periodo Dell'età Del Bronzo Recente Periodo Medievale
- LOCALIZZAZIONE Sedico (BL) - Veneto , ITALIA
- TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
- INTERPRETAZIONE Noàl risulta essere un sito pluristratificato con due distinte fasi di occupazione in epoca protostorica ed in epoca medievale. Nella prima fu un castelliere molto attivo e presente nella rete di scambi legati alla produzione metallurgica di età del Bronzo e che, attorno al IX sec. a.C., fece parte di un sistema di siti analoghi a controllo dei due versanti della valle del Piave. In epoca medievale la sua posizione strategica di controllo all’imboccatura della valle del Cordevole lo rese un luogo ideale per l’impianto di una fortificazione con torre associata a una cinta muraria
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500591274
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia del Veneto
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia del Veneto
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0