Preparazione e accensione della gloria

a cura di Omerita Ranalli, pubblicato il 15/09/2021

Roberto Monasterio, L’allestimento della gloria in località Cardella, 2014, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, L’allestimento della gloria in località Cardella, 2014, fotografia digitale

La Festa di San Martino a Scanno si celebra con l’accensione di grandi falò, detti glorie; la preparazione di questi fuochi rituali, allestiti a ridosso del paese, coinvolge principalmente i giovani che, già nelle settimane precedenti la festa, raccolgono nei boschi la legna che servirà a comporre la gloria.

La gloria è una catasta dalla forma stretta e alta, simile a un parallelepipedo, che può superare i venti metri di altezza, formata da numerosi strati di fascine sovrapposte; le fascine sono realizzate con rami di faggio scelti tra quelli più giovani, che vengono tagliati lasciandovi le foglie attaccate, in modo che queste possano aiutare la combustione. I rami sono tenuti assieme da una impalcatura di legno che ha il duplice scopo di contenerli e dare forma all’insieme; questa struttura viene costruita direttamente sul posto dai giovani del paese; per raggiungere la sommità della gloria si allestisce un ponte di legno sorretto da enormi tronchi.

 

In tutto si preparano tre glorie, in località Cardella, La Plaia e San Martino: i giovani, infatti, si riuniscono in tre grandi gruppi, che corrispondono ai rioni del paese, e competono tra loro per la realizzazione delle glorie.

Le glorie devono essere accese contemporaneamente, al suono delle campane (intorno alle 18), la sera del 10 novembre, vigilia della festa del santo; i giovani della contrada preparano delle fiaccole che vengono accese e poi lanciate contro la catasta di legna; l’accensione è accompagnata da grida e applausi. La grande fiammata che si sprigiona dalle glorie deve essere subito ben visibile in paese, e dà luogo a una competizione tra le contrade; negli anni non sono mancati incidenti legati all’uso di combustibile di varia natura per accelerare la presa del fuoco.

 

Durante l’accensione della gloria i giovani del paese si tingono il volto con il carbone; mentre il grande falò brucia e si consuma, attorno ad esso i giovani col viso nero intonano strofe e stornelli. Dopo che il falò si è consumato i giovani scendono nella piazza del paese, dove proseguono i canti e la festa, mentre i tizzoni delle glorie sono portati in dono alle ultime spose dell’anno. Quest’uso, probabilmente, è da collegarsi alla processione della notte di San Martino, un corteo satirico che attraversava le strade alla vigilia della festa del santo, in occasione della quale gruppi itineranti di giovani portavano strofe e stornelli di ingiuria sotto le case in cui si riteneva vi fossero mariti traditi (la processione era infatti detta “dei cornuti”), accompagnandosi col suono di campanacci e altri strumenti ritmici. 

Roberto Monasterio, L’allestimento della gloria in località Cardella, 2009, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, L’allestimento della gloria in località Cardella, 2009, fotografia digitale

Roberto Monasterio, L’allestimento della gloria in località Cardella, 2014, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, L’allestimento della gloria in località Cardella, 2014, fotografia digitale

Roberto Monasterio, Preparativi per l’accensione della gloria in località Cardella, 2009, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, Preparativi per l’accensione della gloria in località Cardella, 2009, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La gloria accesa in località Cardella, 2009, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La gloria accesa in località Cardella, 2009, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La gloria accesa in località Cardella, 2014, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La gloria accesa in località Cardella, 2014, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La gloria accesa in località Cardella, 2009, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La gloria accesa in località Cardella, 2009, fotografia digitale

Roberto Monasterio, Festa sotto la gloria in località Cardella, 2014, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, Festa sotto la gloria in località Cardella, 2014, fotografia digitale

Roberto Monasterio, Veduta panoramica con le glorie accese, 2009, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, Veduta panoramica con le glorie accese, 2009, fotografia digitale

Roberto Monasterio, Veduta panoramica con le glorie accese, 2014, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, Veduta panoramica con le glorie accese, 2014, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La festa in paese, 2014, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La festa in paese, 2014, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La festa in paese, 2014, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La festa in paese, 2014, fotografia digitale

Bibliografia

Maria Concetta Nicolai, Abruzzo. 150 antiche feste, Ortona, 2014 , pp. 253 - 254

Roberto Monasterio - Omerita Ranalli, Abruzzo in festa, Pescara, 2019 , pp. 146 - 147