Preparazione e accensione del fuoco
Nelle settimane che precedono il Natale viene raccolto il legname necessario a realizzare la grande catasta, il cui allestimento è curato dalla Proloco nei giorni immediatamente precedenti il Natale, con il coinvolgimento dell’intera comunità (la preparazione è curata esclusivamente dagli uomini del paese).
Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Gianfranco Spitilli, Costruzione della pira, fotografia digitale
La catasta, che alla conclusione dei lavori assume una forma troncoconica (simile a quella delle carbonaie), viene realizzata predisponendo inizialmente un quadrilatero formato da rami, tutti della stessa lunghezza, disposti in coppie sovrapposte in senso orizzontale a file alternate; questi rami andranno a costituire la camera centrale di combustione. Attorno a questo camino centrale si dispone un primo strato di grandi tronchi, disposti in verticale, che circondano la camera di combustione e costituiscono la base del falò; su questa base si aggiungono man mano altri strati di tronchi, man mano più sottili. Ad una certa altezza viene inserita la “stanga”, un ramo verticale che raggiunge circa dieci metri di altezza e che non è stato del tutto sfrondato, in modo che l’estremità superiore della catasta termini con una sorta di pennacchio costituito dalle foglie. La camera di combustione viene alimentata per mezzo di un’apertura rettangolare, realizzata a circa un metro di altezza (questa disposizione è stata introdotta alla fine degli anni Sessanta, mentre in passato l’apertura veniva realizzata al livello della base). Ad esclusione del primo strato di tronchi, l’intera struttura viene infine ricoperta da rami di abeti e altri arbusti di aghifoglie; negli ultimi anni si registra l’uso di decorare la parte esterna dei tronchi della base con incisioni realizzate con motosega e pirografo.
La sera del 24 dicembre, dopo il tramonto, alla presenza del parroco che procede alla benedizione, si procede all’accensione del fuoco, solitamente affidata ai più anziani del paese; dopo la prima notte, in cui la parte più alta della catasta viene consumata dalle fiamme, il fuoco della base viene costantemente alimentato fino al 6 gennaio.
Le fonti orali e audiovisive mostrano come il fuoco di Natale di Nerito di Crognaleto, che in passato aveva dimensioni più raccolte, raggiunga oggi delle dimensioni notevolmente più imponenti.
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Gianfranco Spitilli, Costruzione della pira, fotografia digitale
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