Palazzolo Acreide - Basilica di San Sebastiano
La Basilica di San Sebastiano è la più grande chiesa di Palazzolo Acreide. Con la sua monumentale facciata turriforme domina la Piazza del Popolo dall'alto della sua scenografica scalinata.
Venne edificata tra l'inizio e la metà del Seicento e poi distrutta dal terremoto del 1693. Alla sua ricostruzione in stile tardo barocco contribuirono importanti esponenti dell'architettura siciliana.
La Basilica è oggi riconosciuta Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO sia per la sua importanza artistica e monumentale, sia per l'insieme delle manifestazioni religiose che si legano al Santo titolare, considerate come patrimonio immateriale da tutelare.
dal Catalogo
La Basilica di San Sebastiano è, insieme alla Basilica di San Paolo, il principale edificio religioso di Palazzolo Acreide. La sua importanza nel contesto sociale e culturale della città, espressa nella magnificenza e nel lusso della sua architettura, riconosciuta come Patrimonio monumentale dell'Umanità dall'UNESCO, è sottolineata anche dai riti e dalle tradizioni che si svolgono al suo interno ogni anno in occasione delle feste dedicate a San Sebastiano, che ricorrono il 20 gennaio e il 10 agosto. Si tratta di eventi spettacolari riconosciuti dall'UNESCO come Patrimonio culturale immateriale da tutelare. In particolare, la festa del 10 agosto è nota per la tradizionale "Sciuta", la processione che accompagna l'uscita dalla Basilica della statua di San Sebastiano con il lancio di stelle filanti colorate, il suono delle campane e i fuochi d'artificio che enfatizzano l'aspetto barocco della manifestazione.
La storia della Basilica risale al 1609, quando iniziò la sua edificazione ad opera di maestranze locali, nel sito in cui originariamente sorgeva una chiesa quattrocentesca intitolata a San Rocco, ancora oggi ricordata dalla presenza di un altare e di un dipinto dedicati al Santo all'interno della Basilica. Ultimata nel 1655, la Chiesa seicentesca a navata unica venne completamente distrutta dal terremoto del 1693 e subito ricostruita a partire dall'ala sinistra dell'edificio, terminata nel 1701. L'originario impianto venne ampliato in tre navate, per rispondere alle esigenze di culto di un quartiere allora sempre più in espansione.
La monumentale facciata venne progettata dall'architetto e mastro statuario siracusano Mario Diamante, incaricato anche della realizzazione delle colonne barocche che affiancano il portale centrale e dei leoni scolpiti in pietra alla loro base. I lavori ebbero inizio nel 1722 con la costruzione del primo ordine e si protrassero fino al 1780, con la realizzazione del secondo e del terzo ordine. La direzione venne affidata al mastro calabrese Giuseppe Ferrara, che in quegli anni sovraintese i principali cantieri della città. Come materiale da costruzione, venne utilizzata la bianca pietra calcarea locale (c.d. giuggiulena).
Lo sviluppo verticale della facciata, che raggiunge i 35 m di altezza, e l'andamento piramidale della struttura, richiamano il modello della facciata turriforme che ingloba in sè la torre campanaria. Un modello che conobbe una grande diffusione nell'architettura chiesastica tardo barocca del Val di Noto, tanto da diventare un elemento caratteristico del linguaggio architettonico locale. Ma ciò che più colpisce della facciata della Basilica di San Sebastiano è il suo ricco apparato decorativo scultoreo e la perfetta sintesi tra gli elementi. Sono, infatti, inglobati all'interno del prospetto sia la torre dell'orologio, sia la torre campanaria, cosicché il modello di facciata turriforme trova in quest'opera una nuova declinazione linguistica.
La facciata si articola in tre ordini di lesene binate con capitelli corinzi, separati tra loro da cornicioni e marcapiano delimitati da ringhiere in ferro battuto. Il terzo ordine occupa solo il blocco centrale del prospetto, ingloba la cella campanaria ed è delimitato da due volute di raccordo, che tornano nell'ordine inferiore in forma monumentale.
La conformazione strutturale della facciata rispecchia l'articolazione interna della Basilica a tre navate. I due portali laterali, corrispondenti ai vani delle navate più piccole, sono affiancati da colonne con capitelli corinzi e sono sormontati da timpani spezzati, sopra i quali sono state ricavate due simmetrice finestre cieche polilobate. Il maestoso portale centrale, il cui disegno è attribuito al netino Francesco Paolo Labisi (anche se alcune fonti bibliografiche riconoscono la paternità del progetto a Giuseppe Sacchetti) è affiancato da colonne barocche binate poste su piedistallo, riccamente decorate con motivi fogliati e figure di puttini scolpiti in rilievo. Sopra di esse, un timpano spezzato lascia spazio ad un'edicola contenente la statua di San Sebastiano Martire.
L'impianto decorativo del portale principale è replicato al centro del secondo ordine dove una seconda edicola, sormontata da un timpano spezzato, ospita oggi un orologio elettrico che è andato a sostituire l'originario orologio meccanico installato nel 1885.
La scenografica scalinata a due rampe che precede la facciata ed enfatizza il suo sviluppo verticale, risale al 1877.
Anche l'ambiente interno della Chiesa è riccamente decorato con elementi del linguaggio tardo barocco, opera del catanese Gioacchino Giantorma, chiamato a sovrintendere i lavori di decorazione della navata centrale e dell'altare maggiore con stucchi, a partire dal 1783. Le cornici in rilievo, i ramage fogliati, le statue in stucco dorato, le figure di puttini che sorreggono cartigli e altri dettagli decorativi ricoprono e mettono in risalto le strutture murarie dell'intero ambiente, creando un senso di magnificenza e lusso. Anche i pilastri con semicolonne addossate che separano tra loro le navate, contribuiscono ad arricchire l'effetto plastico dell'insieme. Un effetto plastico che trova la sua massima espressione nella cantoria che ospita un maestoso organo a canne in controfacciata, che è un vero capolavoro della plastica barocca.
La volta della navata centrale è, invece, decorata con affreschi che raffigurano scene del Martirio di San Sebastiano, inquadrate da eleganti cornici in stucco dorato.
Curiosità:
All'interno della Basilica di San Sebastiano vennero girate molte scene di alcuni film italiani, tra i quali Gente di rispetto (1975) di Luigi Zampa, Cavalleria Rusticana (1982) di Franco Zeffirelli, Colpo di Luna (1995) di Alberto Simone, La Piovra 8 (1997) di Giacomo Battiato.
Touring Club Italiano, Italia da scoprire. Viaggio nei centri minori., Milano, 1996 , pp. 468-470
Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Siracusa, Servizio per i Beni Architettonici (a cura di), Le città tardobarocche del Val di Noto nella World Heritage List dell’UNESCO, Palermo, 2008 , p. (PDF)
Saggi introduttivi di M. Muti, G. Susan, C. Cresti, M. Giuffrè; Testi di S. Piazza; Fotografie di L. Rubino
Bibliografia in rete
Wikipedia, Basilica di San Sebastiano (Palazzolo Acreide), 08/07/2021 (LINK)
Palazzolo Acreide, San Sebastiano, 13/07/2021 (LINK)